La Rai ha cambiato (di nuovo) idea. Rula Jebreal, giornalista palestinese con la cittadinanza israeliana e italiana, sarà al Festival di Sanremo e una delle dieci donne che saliranno sul palco dell’Ariston.

La decisione è stata presa nel corso di un incontro che si è svolto oggi – martedì 7 gennaio – tra Fabrizio Salini, amministratore delegato della Rai, Teresa De Santis, direttrice di Rai uno, e Amadeus, direttore artistico del Festival. In questo modo, la Rai ha voluto allontanare da sé ogni sospetto sulla mancata partecipazione della giornalista dopo le critiche mosse dal centrodestra.

Valeria Fedeli, senatrice del Partito Democratico, su Twitter ha affermato: «Più che un dietrofront, la presenza di Rula Jebreal è un positivo passo avanti. Bene Rai Uno per una scelta che porterà contenuti importanti, competenza e qualità, non solo musicale, all’evento più popolare della tv italiana».

Per Gianfranco Librandi, deputato di Italia Viva, «interessante sarebbe capire in base a quali ragioni di opportunità è stata presa la decisione prima di cercare di avere, poi di silurare Rula Jebreal, poi infine di ammettere la giornalista palestinese al teatro Ariston il 4 febbraio come ospite della serata inaugurale di Sanremo. Una ‘censura’ in piena regola non hanno esitato a definirla in molti. Esclusa perché ‘divisiva e possibile fonte di polemiche, di cui la manifestazione non ha certo bisogno’: questa la motivazione offerta per evitare il bis dello scorso anno, allorché l’uscita pro-migranti di Claudio Baglioni e la contestata vittoria di Mahmood sortirono l’effetto di politicizzare la kermesse canora. Oggi per fortuna la Rai grazie alla azione politica di molti di noi che hanno sottolineato questo scempio ci ripensa, fa retromarcia e finalmente è prevalso il buonsenso. A chi si deve questo capolavoro di disinformazione?».

Infine, la stoccata di Giancarlo Magalli a Un Giorno da Pecora su Rai Radio1: «Cosa ne penso del ‘caso’ Rula Jebreal a Sanremo? ‘Non credo che canti così bene da invitarla…».

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