Jole Santelli, presidente della Regione Calabria, all’indomani della firma dell’ordinanza che prevede la riapertura di bar, ristoranti e pizzerie, intervenuta a Rainews 24, ha affermato: «Non so se il governo impugnerà la mia ordinanza, che in realtà è un’estensione di quella dell’esecutivo che prevedeva per i ristoranti il sistema di asporto. Io ho semplicemente aggiunto la possibilità del servizio ai tavoli, laddove i tavoli fossero all’esterno. Mi sembra una minima estensione e non centro una catastrofe o una rivoluzione rispetto a quanto stabilito».
La governatrice di Forza Italia ha aggiunto: «È certo che ci sono dei territori che hanno esigenze e numero di contagi molto diverse. Nella nostra terra, che è molto difficile dal punto di vista economico, le attività stanno implodendo e non posso permettere che le attività della mia Regione possano finire nelle mani di un’economia criminale».
Stando a quanto si apprende, Silvio Berlusconi sostiene la decisione della Santelli perché favorevole alla differenziazione secondo il tasso di contagio e letalità. In poche parole, per l’ex premier, seppur bisogna garantire le misure di sicurezza, i criteri di riapertura devono variare di territorio in territorio.
Contro la Santelli, però, si è scagliato il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà che, intervenendo a RaiNews24, ha affermato che l’ordinanza «è palesemente illegittima e lo capirebbe anche uno studente di giurisprudenza al primo anno alle prese con la gerarchia delle fonti, in quanto i presidenti di regione possono restringere un provvedimento normativo e non allargarlo». E ancora: «Si tratta di un’ordinanza illogica perché la Santelli fino a un paio di settimane fa chiedeva l’esercito per blindare la Calabria e adesso vuole aprire nella maniera più sconsiderata. Ma è anche un’ordinanza irresponsabile perché è stata fatta alle 22 di ieri sera senza alcuna concertazione o previa comunicazione ai sindaci e ai prefetti, ma con un mero post su Facebook».
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