Uno sciame sismico scuote Catanzaro: oltre 20 scosse in 24 ore, vertice operativo in città e verifiche nelle scuole. La Calabria sotto osservazione.
La provincia di Catanzaro vive ore di inquietudine. Da ieri, uno sciame sismico scuote il cuore della Calabria, con più di 20 scosse superficiali che superano il secondo grado della scala Richter.
L’evento più intenso arriva oggi, poco dopo mezzogiorno: alle 12:08, un terremoto di magnitudo 3.4 fa tremare Tiriolo, un piccolo comune a pochi chilometri dal capoluogo. Registrato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), il sisma si fa sentire distintamente, soprattutto nei piani alti dei palazzi.
Un notturno di tremori
La notte non porta pace. Tra ieri e oggi, lo sciame sismico continua il suo ritmo incessante. Alle 00:34, una scossa di magnitudo 2.9 colpisce Miglierina, a un solo chilometro dall’epicentro, con un ipocentro fissato a 11 chilometri di profondità. L’INGV conta almeno sette scosse dalla mezzanotte, tutte concentrate nell’area collinare che taglia l’istmo calabrese, il tratto più stretto della penisola regionale. La superficialità di questi eventi amplifica l’effetto sui residenti: il rumore sordo e il breve scuotimento svegliano chi dorme, ma l’energia sprigionata resta contenuta. Gli esperti tengono gli occhi puntati sui sismografi, cercando di capire se questo sia solo un episodio o l’inizio di qualcosa di più significativo.
Il vertice
A Catanzaro, il sindaco Nicola Fiorita prende in mano la situazione. Convoca una riunione operativa per affrontare l’ondata di scosse che da ore scuote la provincia. Con lui siedono l’assessore Pasquale Squillace, il dirigente Francesco Fusto, il vice comandante della Polizia locale Amedeo Cardamone, il coordinatore del Gruppo comunale di Protezione civile Franco Basile, il capo di gabinetto Salvatore Bullotta e un gruppo di tecnici. Le decisioni non tardano. L’Ufficio tecnico comunale avvia subito verifiche strutturali sugli edifici scolastici, per garantire che studenti e personale possano rientrare in sicurezza. La Polizia locale e la Protezione civile controllano le Aree di attesa, i punti di raccolta cittadini pensati per offrire riparo e informazioni in caso di crisi. Un team dedicato si mette al lavoro per aggiornare il Piano di emergenza comunale.
Informare per rassicurare
L’impegno si sposta anche tra la gente. Nel pomeriggio, in piazza Rossi, davanti alla Prefettura, la Protezione civile comunale monta un gazebo informativo. Qui, volantini e opuscoli spiegano come comportarsi durante un terremoto, offrendo consigli pratici per affrontare l’emergenza. “L’Amministrazione comunale, in stretta collaborazione con le autorità competenti, continuerà a monitorare la situazione con la massima attenzione e a garantire il massimo impegno per la sicurezza della cittadinanza”, annuncia una nota ufficiale. L’iniziativa nasce per trasformare l’incertezza in consapevolezza, mentre la scossa delle 12:10, intensa e prolungata, scuote ancora Catanzaro.
Scuole in sicurezza
La scossa di magnitudo 3.4 a Tiriolo scatena una reazione a catena. Diverse scuole della zona chiudono i battenti temporaneamente, evacuate per precauzione come previsto dalle procedure della Protezione civile. I sindaci dei comuni colpiti, contattati dal dipartimento regionale, confermano l’assenza di danni a persone o cose. La sala operativa della Protezione civile calabrese si attiva, restando in contatto costante con la Prefettura per ogni evenienza. Con 21 scosse registrate tra ieri e oggi, di cui otto dalla mezzanotte, quella di stamani spicca come la più forte. La popolazione avverte i tremori, ma le strutture resistono. Le verifiche proseguono, con tecnici al lavoro per escludere rischi nascosti.
La Calabria e la sua faglia
Domenico Costarella, responsabile del dipartimento di Protezione civile della Regione Calabria, mette i puntini sulle i. “Questo sciame sismico non ha alcun collegamento con i Campi Flegrei, il Gargano o le Egadi”, chiarisce, allontanando ipotesi di fenomeni correlati. Le scosse seguono una faglia attiva sotto i rilievi dell’istmo calabrese, dove la crosta terrestre si muove e si assesta. “Alcune sono percepibili perché superficiali, ma l’energia liberata non è di grande entità”, spiega Costarella. Poi un richiamo alla storia: “La Calabria è una delle regioni a più alta pericolosità sismica d’Italia”. È un dato di fatto che pesa, ma che spinge le autorità a non abbassare mai la guardia, in un territorio abituato a convivere con la sua natura inquieta.
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