Guido Bertolaso, ospite di Tagadà su La7, parlando dell’emergenza Covid-19, ha affermato: «Che ci sarebbe stata una seconda ondata di epidemia di coronavirus lo sapevano anche i sassi. Lo sapeva anche la mia nipotina, lo sapevano tutti. Questo è molto grave e francamente mi irrita parecchio».

«Della prevenzione nessuno si è preoccupato, è questo che rimprovero soprattutto alle istituzioni. Non hanno saputo fare nessuna iniziativa di prevenzione e previsione», ha aggiunto l’ex capo della Protezione Civile.

Secondo Bertolaso, 70 anni, è stato «sbagliato il tana liberi tutti estivo. Le istituzioni dovevano continuare a lavorare e a pianificare». Poi l’affondo: «Manderei in lockdown chi ci ha messo in questa situazione. Ci deve andare chi, invece di acquistare i letti di rianimazione il 18 maggio quando uscì il decreto legge, ha fatto il bando di concorso il 2 ottobre scorso. Ci deve andare chi non si è occupato di prevedere i trasporti per gli studenti sapendo dell’inizio dell’anno scolastico. Ci deve andare chi non ha saputo comprare i tamponi e organizzare un sistema di indagine a tappeto su tutti i cittadini. Ci deve andare chi ha coniato l’app Immuni che sappiamo perfettamente che non funziona. Mi pare che vi siano pesanti responsabilità».

Infine, parlando di scuola, Bertolaso ha detto: «I banchi con le rotelle sono una delle sciocchezze commesse questa estate, forse merita l’oscar per la sciocchezza».

In un paese come il nostro, ha continuato, «dove il 70% delle scuole insiste in territori a rischio sismico, dove il 65% delle scuole non ha il certificato di agibilità e purtroppo succede pure che qualche nostro figlio o nipote ci lascia la pelle perché cade un infisso, ecco, in un Paese del genere noi ci permettiamo di inventare i banchi a rotelle».

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