“Quando, involontariamente ci si ritrova abbonati a servizi o altro non utilizzare link o numeri di telefono per disattivarli. E’ più sicuro contattare il proprio operatore telefonico e chiedere la disattivazione dei servizi a pagamento e l’eventuale restituzione del mal tolto”. Questo l’allerta lanciato sulla pagina Facebook della Polizia di Stato che rilancia il tema dei servizi a pagamento “abusivi” installati su smartphone e telefonini.
Dal meteo all’oroscopo, dalle suonerie ai giochi, fino ai contenuti erotici, è fin troppo facile ritrovarsi abbonati a servizi non voluti e accorgersene solo all’arrivo della bolletta o quando il nostro credito telefonico viene inspiegabilmente prosciugato. Secondo alcune stime il giro di affari arriverebbe a 800 milioni di euro, coinvolge circa 10 milioni di italiani e tra questi almeno 400mila non ha mai (consapevolmente) richiesto di vederseli attivati.
Da qui l’allarme della Polizia: se ci troviamo il credito telefonico azzerato o addebiti per servizi non richiesti, è sufficiente contattare il nostro operatore telefonico per pretenderne la disattivazione e la restituzione di quanto indebitamente percepito dalle aziende che hanno attivato i servizi abusivi.
Se non otteniamo il dovuto, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che ha rilanciato l’allarme diffuso dalla Polizia postale, si dovrà procedere con un reclamo formale contenente anche una diffida nei confronti della società telefonica e, in caso di mancata risposta o risposta insoddisfacente si potrà agire in giudizio previo tentativo obbligatorio di conciliazione.
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