Giuseppe Conte avrebbe aperto alla discussione sull’opportunità di allargare le possibilità di spostamento tra i Comuni a Natale. Lo ha appreso l’ANSA da fonti parlamentari.
Il divieto di uscire dal Comune in cui ci si trova è previsto il 25 e il 26 dicembre e l’1 gennaio. La riflessione potrebbe portare a modifiche al decreto legge sul Covid-19 o a un aggiornamento delle FAQ del governo, con un’interpretazione estensiva delle situazioni di necessità che giustificano lo spostamento tra Comuni.
Maria Elena Boschi, presidente dei deputati di Italia Viva, ha affermato: «Lo chiediamo da tempo, lo abbiamo ripetuto nelle riunioni di maggioranza e al Consiglio dei Ministri, ora siamo ben lieti che il presidente Conte si sia accorto che è necessario rivedere la norma che vieta gli Spostamenti anche tra piccoli Comuni a Natale».
«Obbligare gli anziani a trascorrere il Natale da soli – ha aggiunto Boschi – perché la famiglia dista solo qualche chilometro dalla propria abitazione, o costringere i figli di genitori separati a scegliere tra madre e padre, non solo è insensato, ma non si basa neppure su dati scientifici, come sostenuto da autorevoli esponenti del Cts, che hanno valutato come inopportuna la norma. In questi giorni abbiamo chiesto a Conte, in ogni sede, non di accondiscendere a un nostro desiderio, ma di ascoltare il Parlamento, i sindaci e guardare in faccia la realtà di un Paese fatto da migliaia di piccoli Comuni».
Sulla stessa scia Davide Faraone, presidente dei senatori di Italia Viva: «Ricordate lo scontro nella discussione sul Dpcm che abbiamo aperto come Italia Viva con il ministro Speranza sulla proposta per aprire ai ricongiungimenti famigliari e agli spostamenti tra Comuni nelle Province nei giorni di Natale e capodanno? Bene, oggi siamo felici che il centrodestra presenti una mozione che ripropone esattamente le nostre idee e che il presidente del Consiglio abbia deciso di aprire una riflessione. L’unico rammarico è che questa apertura sarebbe dovuta esserci prima per risparmiare una preoccupazione in più a tutte le famiglie italiane nei giorni di Natale. Adesso speriamo che al più presto questa ‘riflessione’ venga tradotta in un provvedimento concreto’».
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