Otto morti è il bilancio della sparatoria avvenuta ieri sera, giovedì 9 marzo, ad Amburgo, in Germania, in una chiesa dei testimoni di Geova. Ne ha dato notizia la Polizia, citata dalla Bild: tra le vittime anche il responsabile dell’attacco. Altre 8 persone sono rimaste ferite, tra cui alcune in modo grave. 17, invece, quelle rimaste illese.

Il responsabile è un ex membro della comunità dei Testimoni di Geova

La sparatoria è cominciata alle 19 di ieri sera. Un testimone ha raccontato che ci sono state circa quattro raffiche di fuoco: “Ho visto una persona che correva freneticamente dal piano terra al primo piano dei Testimoni di Geova. Non mi ero nemmeno reso conto di quello che stava succedendo. L’ho filmato con il cellulare e solo attraverso lo zoom mi sono accorto che qualcuno stava sparando. E mentre registravo le immagini, ho capito cosa stavo filmando. All’inizio ho pensato che fosse divertente, perché ho pensato, ok, forse un adolescente sta sparando in giro con una pistola a salve. Quando ho capito che morivano delle persone o erano gravemente ferite, mi è caduto il mondo addosso”.

Stando a quanto riportato da Der Spiegel, il responsabile sarebbe un ex membro della comunità dei Testimoni di Geova, di età compresa tra i 30 e i 40 anni: ha usato una pistola che, per ora, non si sa se fosse detenuta legalmente o meno. Proseguono le indagini sul movente.

Scholz: “Atto di violenza brutale”

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha parlato di “atto di violenza brutale. Il mio pensiero va alle vittime e alle loro famiglie. E alle forze di sicurezza che hanno affrontato un’operazione difficile”.

Antonio Tajani, ministro degli Esteri, su Twitter, ha scritto di stare seguendo “con apprensione gli sviluppi della strage avvenuta in una chiesa dei Testimoni di Geova ad Amburgo. Esprimo il mio cordoglio alle famiglie delle vittime e vicinanza a quanti sono rimasti feriti in questo vergognoso attacco”.

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