Confermata la revoca da parte del Ministero dell’Interno delle misure di sicurezza personale a protezione dell’ex pm di Palermo, e attuale avvocato, Antonio Ingroia.

L’ha deciso con un’ordinanza il Tar del Lazio. I giudici amministrativi hanno considerato che “non si ravvisano i presupposti per l’accoglimento dell’istanza cautelare”, rilevando come in esecuzione di un’ordinanza del Consiglio di Stato di maggio scorso “l’Amministrazione competente ha provveduto a riesaminare la posizione del ricorrente, acquisendo nuovamente gli approfondimenti istruttori di tutte le Prefetture interessate ed il parere della Commissione centrale consultiva, addivenendo nuovamente alla determinazione di non disporre misure a tutela del ricorrente, qui impugnata”.

Il Tar ha anche rilevato che “il furto subito presso la propria abitazione romana nel novembre 2018, oggetto di denuncia del febbraio 2019… non è rilevante ai fini dell’adozione di una misura di protezione, non essendo emersi riscontri di polizia scientifica né significative evidenze tali da ricondurre l’accaduto a dinamiche di criminalità organizzata”. Nel provvedimento “si evidenzia, altresì, che anche le Prefetture di Roma e Milano hanno rappresentato il venir meno, allo stato attuale, di profili di rischio nei confronti dell’interessato”.