Un nuovo caso di tartaruga marina Caretta caretta, trovata con un grosso amo da pesca in gola.
Stante quanto riportato dal Parco Marino di Punta Campanella, un’area protetta a cavallo tra le province di Napoli e di Salerno, il grosso rettile sarebbe stato pescato con una lenza in maniera accidentale. Per sua fortuna si sono subito aperte le porte del Centro della Stazione Zooologica Anton Dhorn di Napoli recentamente inaugurato a Portici.
Oltre ad occuparsi dell’amo in gola, gli esperti del Centro dovranno curarla delle ferite riscontrate sul carapace ed eliminare i parassiti sparsi nel corpo. In particolare veniva notata la presenza di numerosi Lepadi, crostacei cirripedi che vivono, spesso, su oggetti galleggianti. La presenza massiccia nel corpo di una Tartaruga potrebbe significare uno stato di debilitazione. In questo caso i crostacei fuoriuscivano dalle ferite aperte. Senza l’intervento degli operatori dell’area protetta di Punta Campanella, la tartaruga sarebbe sicuramente morta. Ad avvisarli sono stati alcuni pescatori di Salerno.
Secondo gli esperti dell’Area Marina di Punta Campanella l’inverno rappresenta una stagione molto delicata. Le acque fredde possono provocare risalite in superficie dove le tartarughe rischiano di finire colpite da imbarcazioni o di essere pescate. Per questo motivo la liberazione avviene usualmente in primavera.
“Siamo felici di collaborare con la nuova struttura inaugurata poco tempo fa a Portici- ha dichiarato il Presidente del Parco Marino di Punta Campanella, Michele Giustiniani- In questi anni abbiamo dato il nostro contributo alla salvaguardia delle tartarughe marine nel nostro mare e questo e’ motivo di orgoglio.”
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