Si stima che circa 2mile case siano state distrutte dal terremoto che ha colpito l’Afghanistan e la mancanza di macchinari sta ostacolando la ricerca dei sopravvissuti. Lo ha affermato un inviato delle Nazioni Unite.

Il terremoto di magnitudo 5.9 ha colpito nella notte scorsa una remota regione di confine dell’Afghanistan, uccidendo almeno 1.000 persone e ferendone almeno 1.500 ma il bilancio è provvisorio e destinato ad aumentare.

Ramiz Alakbarov, coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per l’Afghanistan, ai giornalisti ha spiegato che “quasi 2.000 case sono state distrutte dal sisma”. Informando la stampa presso la sede delle Nazioni Unite a New York tramite un collegamento video da Kabul, Alakbarov ha affermato che il numero degli sfollati è molto alto. “La dimensione media di una famiglia afgana è di almeno sette, otto persone”, ha spiegato, osservando che a volte più famiglie vivono in una casa.

Il terremoto ha colpito più duramente l’oriente dell’Afghanistan dove le persone conducono vite già in preda a un disastro umanitario aggravato dall’acquisizione del potere dei talebani nell’agosto 2021.

Alakbarov ha affermato che le autorità afgane hanno dispiegato più di 50 ambulanze e 4-5 elicotteri per intervenire nella provincia di Paktika, oltre a fornire assistenza in denaro non quantificato alle famiglie dei defunti. Tuttavia, mancano gli scavatori per tentare di trovare i sopravvissuti sotto la macerie. Ecco perché si sta attivando la solidarietà internazionale per dare una mano alla popolazione terremotata e si sta organizzando una missione che potrebbe partire soprattutto dalla Turchia.

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