Un terremoto di magnitudo 5.6 ha ucciso più di 50 persone e ferito centinaia di persone in Indonesia, nella provincia di West Java. Ma il bilancio è destinato ad aumentare.

I soccorritori stanno cerando di raggiungere i sopravvissuti intrappolati sotto le macerie. Operazioni difficoltose perché, nel frattempo, si susseguono varie scosse di assestamento.

Il governatore di West Java, Ridwan Kamil, ha confermato il numero di 56 morti. L’epicentro è stato nella città di Cianjur, a circa 75 chilometri a sud-est della capitale Jakarta, dove alcuni edifici hanno tremato e alcuni uffici sono stati evacuati: “Tanti palazzi sono crollati e distrutti. Ci sono residenti intrappolati in luoghi isolati… quindi presumiamo che il numero di feriti e morti aumenterà con il tempo”, ha detto ai giornalisti.

L’Indonesia si trova a cavallo del cosiddetto Pacific Ring of Fire, una zona sismica altamente attiva, dove diverse placche della crosta terrestre si incontrano e creano un gran numero di terremoti e vulcani.

L’agenzia nazionale per i disastri (BNPB) ha affermato che probabilmente 23 persone sono ancora intrappolate sotto le macerie degli edifici crollati. Il portavoce Abdul Muhari ha riferito che “più di 1.770 case sono state danneggiate e quasi 3.900 persone sono state sfollate a Cianjur“.

Nelle aree colpite manca l’elettricità e sono complicate le comunicazioni. Inoltre, chi vive nella zona di Cugenang non può essere evacuata a causa di una frana che ne blocca l’accesso.

Metro TV, canale di notizie indonesiano, ha mostrato le immagini di centinaia di persone in cura nel parcheggio di un ospedale e alcuni edifici a Cianjur ridotti in macerie.

Le autorità stanno lavorando per determinare l’entità completa dei danni causati dal sisma, che ha colpito alla bassa profondità di 10 chilometri. Inoltre, meno di due ore dopo il sisma più forte, sono state registrate 25 scosse di assestamento. E c’è la preoccupazione su ulteriori frane in caso di forti piogge.

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