In Texas, negli Stati Uniti d’America, un uomo che ha contribuito attivamente a organizzare le proteste contro le restrizioni per contenere la pandemia di Covid-19, Caleb Wallace, è ricoverato da un mese in condizioni critiche dopo che ha contratto la malattia.
La moglie Jessica, mercoledì scorso, 25 agosto, su Facebook ha aggiornato sulle condizioni «strazianti» del marito: «Non sta bene. I suoi polmoni sono rigidi a causa della fibrosi. I medici mi hanno chiamato e hanno detto che hanno esaurito le opzioni di cura per lui e mi hanno chiesto il consenso a non rianimarlo. Ora sta alla sua famiglia decidere se interrompere la cura. Il mio cuore proprio non può. Non riesco a immaginare la mia vita senza di lui».
Caleb Wallace, 30enne, padre di tre figli, è ventilato e pesantemente sedato nella terapia intensiva dello Shannon Medical Center di San Angelo dall’8 agosto. La moglie ha raccontato che è stato intubato più volte, ha la febbre alta, infezioni e sanguina dal petto.
Nel luglio 2020 Caleb Wallace contribuì a organizzare una «manifestazione per la libertà», una protesta contro «il governo che ha il controllo delle nostre vite». Ha anche fondato i San Angelo Freedom Defenders, che lo scorso anno ospitarono un raduno separato per «porre fine alla tirannia del COVID».
Caleb, tramite una lettera, invitò anche nell’aprile scorso il Distretto Scolastico Indipendente di San Angelo di «rescindere immediatamente tutte le politiche relative al COVID», affermando che indossare le mascherine ha effetti dannosi sui bambini e che ci sono «poche prove che le mascherine funzionino per chiunque».
Caleb firmò la lettera come coordinatore statale dei Minutemen del Texas occidentale, gruppo di militanti di destra che diffondono molte fake news no vax su Facebook. La pagina del gruppo non è più attiva, dopo che un rapporto del Tech Transparency Project ha rivelato che stava facendo disinformazione.
Caleb ha avvertito i primi sintomi il 26 luglio e la moglie ha raccontato alla stampa locale che si è rifiutato di sottoporsi al tampone o di cercare assistenza medica. Ha invece iniziato a curarsi con un cocktail di vitamina C, zinco, aspirina e ivermectina, un farmaco antiparassitario che è stato falsamente promosso come un trattamento efficace per il COVID-19. Il 30 luglio è stato portato in ospedale e ora è in fin di vita.
Commenta con Facebook