Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana e altre sei persone (due funzionari regionali e quattro membri della commissione giudicatrice), sono indagate dalla Procura di Firenze.
Si tratta della conseguenza di un esposto presentato da alcune compagnie locali per l’aggiudicazione della gara da 4 miliardi di euro per il trasporto pubblico locale su gomma, assegnata ad Autolinee Toscana, controllata da RATP (che già si occupa del sistema tranviario).
Il governatore della Toscana è stato raggiunto da un avviso di garanzia. Reati contestati: turbativa d’asta, falso, abuso d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità.
ROSSI SU FACEBOOK
Rossi su Facebook ha scritto: «A volte ricevere un avviso di garanzia è segno del fatto che si fanno cose importanti a favore dei cittadini e che si toccano interessi che non vogliono mettersi da parte e accettare gli esiti di gare regolari e trasparenti. Mi era già accaduto per la realizzazione dei quattro nuovi e moderni ospedali di Massa, Lucca Pistoia e Prato, che hanno contribuito in modo determinante a gestire bene in Toscana la lotta contro il Coronavirus. Ora è capitato nuovamente a causa di un esposto fatto dalla cordata di imprese che ha perso la gara regionale per il trasporto pubblico locale su gomme Questa associazione di imprese non solo ha strumentalmente usato la giustizia amministrativa perdendo regolarmente tutti i ricorsi, facendo così ritardare il contratto con l’impresa vincente e quindi la partenza del servizio ma, come ultimo colpo di coda per bloccare le regolari procedure, ha fatto anche un esposto alla procura mettendo sotto accusa oltre a me, l’intera commissione regionale e i dirigenti del settore mobilià. Le accuse sono infamanti e ridicole. Aspetto il momento giusto per procedere a querelare i calunniatori a cui consiglio di prepararsi a pagare per le loro diffamazioni».
L’INDAGINE
L’indagine, condotta dal sostituto procuratore Antonino Nastasi e dal procuratore aggiunto Luca Turco, è partita da un esposto presentato nel giugno del 2019 da Mobit, il consorzio formato da alcune imprese di trasporto su gomma toscane sconfitto da Autolinee Toscane. Prima dell’esposto in procura, Mobit ha fatto ricorso anche alla giustizia amministrativa ma tutte le pronunce del Tar hanno dato ragione ad Autolinee Toscane e nei giorni scorsi anche il Consiglio di Stato ha rigettato la sospensiva richiesta prima della discussione nel merito del ricorso, prevista a ottobre.
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