Incredibile episodio occorso ieri a Cesano Boscone, in provincia di Milano. Un referto che sembra aver lasciato spazio a poche speranze e il probabile uso di alcol. Sta di fatto che l’anziana cagnolina, mai oggetto di maltrattamenti, è finita decapitata tra le mura di casa. Il corpo occultato per il probabile smaltimento e la testa chiusa in sacchetto.

Secondo i Carabinieri del locale Comando Stazione, intervenuti a seguito di una segnalazione pervenuta al 112, la testa potrebbe essere stata conservata per provvedere, una volta deterioratasi, al recupero del microchip. Tra le motivazioni supposte, problemi economici per le spese di smaltimento.

Sulla vicenda è intervenuto Eramanno Giudici, presidente della sezione milanese dell’ENPA. Secondo Giudici, che è anche Capo Nucleo delle Guardie Zoofile, andrebbe altresì attenzionata la legge contro i maltrattamenti che ha dimostrato, in questi anni, tutti i suoi limiti. “Questi crimini violenti nei confronti degli animali – ha dichiarato Giudici – sono la dimostrazione della sottovalutazione del problema da parte dell’apparato legislativo, che identificano il maltrattamento come un reato minore, punito con pene spesso aggirabili e mai detentive perché al di sotto dei limiti previsti dalla procedura. Le persone responsabili di reati violenti nei confronti degli animali, inoltre, dovrebbero essere sempre tenute sotto controllo perché il salto di specie è sempre possibile e anzi, in una percentuale rilevante di casi, è purtroppo un fatto certo. Per questo occorre introdurre misure nuove per il maltrattamento di animali, come la libertà vigilata e l’interdizione dal poter detenere animali per le persone responsabili, già in fase di indagini preliminari. Su questo caso di particolare gravità ENPA si costituirà parte civile nel procedimento penale”.

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