Un nuovo caso, il quarto in un anno, che vede coinvolti personaggi di nazionalità spagnola che dal Messico partono con i bagagli carichi di uccelli. L’ultimo episodio è di appena pochi giorni addietro e a comunicarlo è il PROFEPA, l’agenzia federale messicana che annovera tra i suoi compiti, quello di repressione di tali commerci.

Un messicano e due cittadini spagnoli bloccati nell’aeroporto internazionale di Città del Messico, che non sarebbero stati in grado di produrre alcuna documentazione utile a dimostrare la lecita provenienza degli animali. Alcune delle specie individuate appartenevano, peraltro, alla fauna protetta messicana oltre che a risultare minacciate di estinzione. Si tratta, spesso, di piccoli canori evidentemente ricercati da allevatori senza scrupoli. Ben 268 uccelli in un anno destinati ad essere immessi nel mercato illegale Europeo.

Purtroppo l’utilizzo in allevamenti amatoriali di questi animali è molto diffuso. Per l’Italia, ad esempio, sono stati appurati stretti legami tra i trafficanti maltesi e quelli calabresi, mentre proprio a Malta, nel recente passato, è stato scoperto un traffico di volatili selvatici diretto in nord Africa. In genere, l’uso che ricorre maggiormente è quello finalizzato alla selezione di individui dal piumaggio particolare piuttosto che per il loro canto. Un recente intervento del WWF, comunicato proprio nella giornata di oggi, ha portato alla denuncia di un noto trafficante di cardellini. Le quotazioni dei più pregiati uccellini, possono arrivare fino ad alcune migliaia di euro.

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