Le autorità della autoproclamata Repubblica della Transnistria, entità separatista filorussa sul territorio della Moldavia, hanno chiesto “aiuto” a Mosca contro le pressioni di Chisinau.
Nel dettaglio, stando alla Tass, agenzia di stampa russa, una risoluzione approvata dall’autoproclamato Congresso della repubblica separatista della Transnistria, in territorio moldavo, chiede di “rivolgersi al Consiglio della Federazione russa e alla Duma di Stato con la richiesta di attuare misure per proteggere la Transnistria di fronte” a quella che viene definita “una crescente pressione della Moldavia”.
Nel testo, i separatisti hanno affermato che “più di 220.000 cittadini russi risiedono nella zona della repubblica secessionista non riconosciuta, che il mantenimento della pace da parte russa nella regione del fiume Dnestr ha avuto successo e che la Russia ha agito da mediatore nei colloqui tra Chisinau e Tiraspol”.
La reazione della Moldavia
Per il governo della Moldavia si tratta di “un evento puramente propagandistico” ed è convinto che le sue decisioni non costituiscano una minaccia di escalation. “Questo evento è stato pianificato da coloro che si trovano sul lato sinistro del Dniester e del Cremlino. Non vediamo un pericolo di destabilizzazione. Osserviamo molto da vicino e ripetiamo che anche questa regione vuole pace e sicurezza”, ha affermato Daniel Voda, rappresentante del governo moldavo.
Il commento del Cremlino
Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Ester irusso, ha affermato che le accuse dell’Occidente sulla volontà del Cremlino di annettere la Transnistria è mera congettura: “Per quanto abbiamo capito, questa è una reazione nervosa al settimo Congresso dei deputati del popolo di tutti i livelli che si tiene a Tiraspol oggi, 28 febbraio. Chisinau da diversi giorni specula e tira a in quali decisioni potrebbe prendere questo forum. Sembra che questo panico si sia impadronito anche della Nato che sta letteralmente cercando di plasmare un’altra Ucraina dalla Moldavia, contrariamente all’atteggiamento della maggioranza della popolazione moldava, apparentemente senza pensare affatto alle conseguenze che ciò potrebbe avere per il Paese, così come per la regione in quanto tale”.
Infine, il ministro degli Esteri dell’entità separatista filorussa, Vitaly Ignatiev, ha specificato che si tratta di un appello a Mosca per chiedere sostegno diplomatico: “Diciamo che la Russia è un garante responsabile per la soluzione del conflitto in Transnistria”.
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