Non è il solito Festival di Sanremo che anima la Riviera dei Fiori ma una manifestazione che va oltre la musica, toccando le corde di un settore in crisi: l’agricoltura italiana. Al centro della scena, non ci sono le note ma le voci di quegli agricoltori che, giunti da ogni angolo d’Italia, sperano di far risuonare il loro grido di protesta sul palco dell’Ariston.

Tra i manifestanti, Fabio Pitzalis, agricoltore sardo di Guasila, ha sottolineato l’importanza delle trattative in corso: “Stiamo cercando di avere delle risposte. Amadeus annuncia di voler leggere un comunicato, ma restiamo in attesa di capire di più, dato che non abbiamo ancora consegnato nulla. Continuiamo a lavorare per fare conoscere le nostre ragioni”.

I trattori, simbolo della protesta, si trovano ora al porto di Sanremo, in attesa di sviluppi. “Partiti questa mattina da Mondovì, siamo circa 25-30 trattori, in attesa di risposte, sperando di poter leggere una lettera sul palco dell’Ariston con la nostra voce”, ha spiegato Angelo Panigada di Riscatto Agricolo.

La lotta per l’agricoltura Italiana

La protesta degli agricoltori a Sanremo si inserisce in un contesto più ampio di difficoltà per il settore agricolo italiano, colpito da crisi e sofferenze. Gabriele Ponzano, agricoltore e allevatore di Alessandria, ha espresso la delusione per la mancata vicinanza al palco dell’Ariston: “Avremmo preferito una visibilità maggiore. Ora, alcuni di noi attendono altri colleghi da Mondovì, pronti a tornare alle nostre aziende dopo le 17.”

Da Sanremo a Roma e Bruxelles

Con il Festival di Sanremo agli sgoccioli e l’ipotesi di manifestare di fronte all’Ariston svanita, gli agricoltori considerano nuove strategie. “Siamo pronti ad andare anche a Bruxelles, a bordo dei nostri trattori”, ha concluso Ponzano, rimarcando la determinazione della categoria nel portare avanti la loro battaglia.

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