Il governo nazionale apre il fronte delle nuove concessioni alle trivelle. Una questione da sempre spinosa ma l’esecutivo di Giorgia Meloni, appena insediato, ha preannunciato che su questo tema si apriranno dei confronti a strettissimo giro di posta.

“Apriremo confronto”

“Apriremo un confronto a giorni sulle nuove trivellazioni. La valutazione andrà fatta sul piano scientifico, dando garanzie sulla sostenibilità dell’intervento. Anche con il governatore Zaia ci sarà un confronto”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto di Forza Italia, a “Radio anch’io” su Rai Radio 1. “I nuovi prelievi di gas non ci saranno prima di un anno – ha spiegato il ministro -. Il vantaggio di aver portato da 12 a 9 miglia il limite per le trivellazioni è che chi avrà le concessioni dovrà anticipare il gas per fare gli stoccaggi per il 2023”.

La nave rigassificatore

Sulla nave rigassificatrice a Piombino, Pichetto ha detto: “Considero legittima ogni protesta, ma dei rigassificatori non possiamo farne a meno. La cosa riguarda gli interessi degli italiani. L’impegno su Piombino è che la nave rimanga non più di tre anni. Al sindaco, col quale ho un buon rapporto, dico che non possiamo fare a meno della nave. E’ un’emergenza, non possiamo tornare indietro”.

La situazione siciliana

Sono 101 gli impianti di produzione sulla terraferma per l’estrazione di gas naturale e olio greggio in Sicilia. Quarantaquattro per il gas naturale e 57 per l’olio. In mare, nella zona marina ‘C’, non ci sono impianti per l’estrazione del gas ma sono 28 quelli per estrarre l’olio greggio. Il dato è presente nel databook 2022 dell’ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e le georisorse del ministero della transizione ecologica, che riguarda l’attività del 2021. Per quanto riguarda i titoli minerari sulla terraferma, al 31 dicembre 2021 in Sicilia sono stati rilasciati 6 permessi di ricerca per una superficie di 2.794,12 chilometri quadrati e 13 concessioni di coltivazioni per 567,47 chilometri quadrati.

Quattro i permessi in mare per la zona marina C

In mare invece i permessi sono 4 in zona marina ‘C’ (755,87 chilometri quadrati) e 2 in zona marina ‘G’ (652,58 chilometri quadrati), mentre per le concessioni di coltivazione 3 in zona ‘C’ (404,51 chilometri quadrati) e 1 in zona ‘G’ (145,6 chilometri quadrati). Riguardo la produzione di gas naturale, la Sicilia ha avuto una flessione dell’1,35% sul 2020 (164,61 milioni di metri cubi). Nel 2021, infatti, ha prodotto 162,39 milioni di metri cubi, che incide per il 4,64% sul totale nazionale. In mare, invece, nella zona marina C, 4,06 milioni di metri cubi nel 2020 e 3,71 milioni di metri cubi nel 2021, cioè -8,62% e o,11% di incidenza sul totale nazionale.

 

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