Il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, è in stato d’accusa per l’Ucrainagate.
La Camera Americana, infatti, ha votato con 230 sì e 197 no il primo dei due articoli dell’impeachment, l’abuso di potere. Solo due democratici hanno votato contro, mentre uno ha scelto di non esprimersi. Tra i repubblicani, invece, 195 hanno votato no, mentre due si sono astenuti. Approvato anche il secondo articolo dell’impeachmente, ovvero quello sulla ostruzione al Congresso.
La messa in stato d’accusa è stata formalmente dichiarata da Nancy Pelosi, speaker della Camera: Trump così è il terzo presidente degli USA finito sotto impeachment, dopo Andrew Johnson nel 1968 (per avere provato a sostituire il ministro della Guerra senza passare dal Congresso) e Bill Clinton nel 1998 (per aver mentito sulla sua relazione con una stagista, Monica Lewinsky, ostacolando le indagini). In entrambi i casi, comunque, il Senato bocciò la rimozione. Nel 1974, invece, Richard Nixon, si dimise dopo che la commissione Giustizia approvò tre articoli dell’impeachment (per lo scandalo Watergate), quindi prima di arrivare alla decisione della Camera.
Il processo al Senato è previsto a gennaio, dove i repubblicani hanno la maggioranza anche se, per ora, non ci sono i voti richiesti per la condanna.
Durante un comizio a Battle Creek, in Michigan, dopo avere appreso del voto, Trump ha affermato che i democratici «sono consumati dall’odio», aggiungendo che «la Camera sta cercando di annullare il voto milioni di americani e il risultato elettorale con l’impeachment».
Il presidente statunitense ha anche detto che «non abbiamo perso neanche un voto dei repubblicani e tre democratici hanno votato con noi. Wow. Il partito repubblicano è grande e non è mai stato così unito», sottolineando di essere certo che «i senatori faranno la cosa giusta» e rimarcando che «questo è il primo impeachment dove non c’è alcun reato. Non sono preoccupato».
In una nota, poi, la Casa Bianca ha ribadito che Trump è fiducioso sul fatto che il Senato «ripristinerà il regolare ordine, la correttezza e il dovuto processo».
L’impeachment, che in italiano si può tradurre con messa in stato di accusa, è un atto giuridico che prevede il rinvio a giudizio di titolari di cariche pubbliche se si ritenga abbiano commesso determinati illeciti nell’esercizio delle loro funzioni.
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