Il presidente Donald Trump ordina il riposizionamento di due sottomarini nucleari USA in risposta alle provocazioni di Dmitry Medvedev, mentre si avvicina la scadenza per un cessate il fuoco nella guerra tra Russia e Ucraina.
Ieri, 1 agosto, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato una mossa militare di grande impatto, ordinando il riposizionamento di due sottomarini nucleari americani in “regioni appropriate” non specificate, in risposta a quelle che ha definito “dichiarazioni altamente provocatorie” dell’ex presidente russo Dmitry Medvedev.
L’escalation segue uno scontro verbale tra Trump e Medvedev, alimentato da un ultimatum statunitense e da un riferimento di Medvedev al sistema nucleare russo “Dead Hand” della Guerra Fredda.
L’origine del conflitto verbale
Le tensioni sono esplose questa settimana quando Trump ha ridotto da 50 a 10 giorni la scadenza per un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, fissandola all’8 agosto. In un’intervista con Newsmax, Trump ha espresso frustrazione per il presidente russo Vladimir Putin, con cui afferma di aver avuto “numerose conversazioni positive”. “Ho parlato molto con Putin e credo che abbiamo avuto un ottimo dialogo. Poi torno a casa e vedo che una bomba è stata sganciata a Kiev e in varie città, uccidendo delle persone”, ha dichiarato Trump. “Pensavo che avessimo risolto il problema tre volte diverse, e forse lui vuole provare a prendere tutto. Penso che sarà molto difficile per lui”.
Medvedev, attuale vice presidente del Consiglio di Sicurezza russo, ha risposto con toni accesi sui social media. Lunedì, ha accusato Trump di “giocare al gioco degli ultimatum con la Russia: 50 giorni o 10” avvertendo che “ogni nuovo ultimatum è una minaccia e un passo verso la guerra. Non tra Russia e Ucraina, ma con il suo stesso paese”. Medvedev ha poi fatto riferimento al sistema “Dead Hand”, un meccanismo semi-automatico progettato per lanciare attacchi nucleari in caso di un attacco decapitante, intensificando ulteriormente il confronto.
Trump ha ribattuto definendo Medvedev “l’ex presidente fallito della Russia, che pensa di essere ancora presidente” e lo ha ammonito di “stare attento alle sue parole”, poiché stava “entrando in un territorio molto pericoloso”.
Sottomarini nucleari: un messaggio strategico
L’ordine di riposizionare due sottomarini nucleari, probabilmente della classe Ohio, capaci di trasportare fino a 24 missili balistici Trident II D5 con testate termonucleari multiple, ha attirato l’attenzione degli analisti della sicurezza. Gli Stati Uniti dispongono di una flotta di 14 sottomarini di questo tipo, con 8-10 generalmente in pattugliamento globale. Sebbene Trump non abbia specificato se i sottomarini siano armati o semplicemente a propulsione nucleare, né la loro destinazione, la mossa è vista come un segnale retorico più che un cambiamento significativo nella postura militare, dato che i sottomarini americani sono già costantemente dispiegati in aree strategiche.
Hans Kristensen della Federation of American Scientists ha osservato: “I sottomarini sono sempre presenti in tutto il mondo e non hanno bisogno di essere riposizionati”. Ha suggerito che l’annuncio di Trump sia una risposta diretta alle “dichiarazioni folli” di Medvedev, mirata a inviare un messaggio piuttosto che alterare la strategia operativa. Evelyn Farkas, ex funzionaria del Pentagono, ha aggiunto: “È un segnale. Non è l’inizio di un confronto nucleare, e nessuno lo interpreta come tale. Immagino che neanche i russi lo facciano”.
Interpellato dai giornalisti mentre lasciava la Casa Bianca venerdì sera per il suo club di golf a Bedminster, New Jersey, Trump è rimasto vago sulla posizione dei sottomarini. “Abbiamo dovuto farlo. Dobbiamo essere prudenti” ha detto. “È stata fatta una minaccia, e non pensavamo fosse appropriata, quindi devo essere molto attento”. Ha aggiunto: “Lo faccio per la sicurezza del nostro popolo”, sottolineando che “siamo totalmente preparati”.
La nuova postura russa
Parallelamente, il presidente russo Vladimir Putin ha intensificato la retorica militare, annunciando che la Russia ha avviato la produzione del nuovo missile balistico a raggio intermedio Oreshnik, con piani per schierarlo in Bielorussia entro la fine del 2025. Durante un incontro con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko sull’isola di Valaam, Putin ha confermato che i siti di schieramento in Bielorussia sono già stati selezionati e che la prima serie di missili Oreshnik è operativa. “I lavori preparatori sono in corso e molto probabilmente li concluderemo entro la fine dell’anno”, ha dichiarato Putin.
Il missile Oreshnik, il cui nome in russo significa “nocciola, è stato utilizzato per la prima volta contro l’Ucraina a novembre 2024, colpendo una fabbrica di missili a Dnipro. Con una gittata che può raggiungere l’intera Europa e la capacità di trasportare testate sia convenzionali che nucleari, l’Oreshnik rappresenta una nuova sfida per la sicurezza globale.
Il ruolo di Medvedev nel confronto
Dmitry Medvedev, presidente della Russia dal 2008 al 2012, è noto per il suo linguaggio provocatorio da quando è iniziata la guerra in Ucraina nel 2022. Come vice presidente del Consiglio di Sicurezza russo, presieduto da Putin, Medvedev ha spesso utilizzato i social media per lanciare minacce nucleari e insulti ai leader occidentali. Alcuni osservatori ritengono che le sue dichiarazioni incendiarie siano un tentativo di guadagnare il favore di Putin e dei falchi militari russi.
Un esempio precedente allo scontro con Trump si è verificato il 15 luglio, quando Medvedev ha risposto all’annuncio di Trump di fornire ulteriori armi all’Ucraina tramite gli alleati NATO e di imporre nuove tariffe contro Mosca. “Trump ha emesso un ultimatum teatrale al Cremlino. Il mondo ha tremato, aspettandosi le conseguenze. L’Europa belligerante è rimasta delusa. Alla Russia non importava, ha scritto Medvedev, dimostrando il suo stile provocatorio.
Un ultimatum al Cremlino
L’annuncio di Trump sul riposizionamento dei sottomarini arriva mentre il suo inviato speciale, Steve Witkoff, si prepara a recarsi in Russia per spingere Mosca verso un cessate il fuoco con l’Ucraina. Trump ha minacciato nuove sanzioni economiche se non si raggiungeranno progressi entro la scadenza dell’8 agosto. “Se non ci sarà un accordo, metteremo sanzioni”, ha dichiarato a Newsmax.
Nonostante le conversazioni con Putin, Trump si è detto “sorpreso” dalle azioni della Russia. “Ovviamente è un tipo tosto, quindi non è cambiato in quel senso. Ma sono sorpreso. Abbiamo avuto numerose buone conversazioni in cui avremmo potuto porre fine a questa situazione, e all’improvviso le bombe hanno iniziato a volare”, ha detto.






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