Energoatom, l’operatore nucleare ucraino, ha dichiarato oggi, martedì 25 ottobre, che le forze russe starebbero svolgendo “lavori segreti” presso la più grande centrale nucleare d’Europa, a Zaporizhzhia. Tale attività potrebbe collegarsi alle accuse della Russia secondo cui le forze di Kiev starebbero preparando una “provocazione” che coinvolge un dispositivo radioattivo, altrimenti nota come bomba sporca.

L’accusa è stata mossa da Sergei Shoigu, ministro della Difesa di Mosca, che ha anche contattato le controparti britanniche, francesi, turche e statunitensi. Ma Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti non solo non ci credono ma pensano che potrebbe essere un modo per giustificare un attacco su suolo ucraino con un’arma non convenzionale per seminare il terrore.

In particolare, Energoatom, l’impresa statale ucraina che gestisce le quattro centrali nucleari del Paese, ha affermato che le forze russe hanno svolto lavori segreti di costruzione nell’ultima settimana a Zaporizhzhia, occupata dai russi che non permettono al personale interno e a quello dell’AIEA di osservare da vicino le loro azioni.

Energoatom “presuppone che i russi stiano preparando un atto terroristico utilizzando materiali nucleari e scorie radioattive immagazzinate presso l’impianto)”, spiegando che ci sono 174 contenitori nell’impianto di stoccaggio del combustibile esaurito, ciascuno con 24 assiemi di combustibile nucleare esaurito. A tal proposito, Energoatom ha riferito che “la distruzione di questi contenitori a seguito di un’esplosione porterà a un incidente da radiazioni e alla contaminazione da radiazioni di diverse centinaia di chilometri quadrati del territorio adiacente”.

La Russia, però, insiste. In una lettera inviata al Consiglio di sicurezza dell’ONU e riportata dal Washington Post, il Cremlino scrive: “Il regime di Kiev ha la capacità tecnologica e industriale per sviluppare una bomba sporca” e intende “camuffare” la detonazione descrivendola come l’esplosione di un’arma nucleare tattica russa. “Con questa provocazione il regime di Kiev punta a intimidire la popolazione, aumentare il flusso di rifugiati e accusare la Russia di ‘terrorismo nucleare'”.