Dozzine di missili russi hanno colpito obiettivi militari nell’Ucraina del Nord e dell’Ovest. Lo hanno comunicato le autorità ucraine, secondo cui sarebbero stati lanciati dalla Bielorussia, Paese alleato di Vladimir Putin sin dall’inizio dell’offensiva. Secondo Kiev è chiara l’intenzione del Cremlio di trascinare Minsk nella guerra.

Maxim Kozytskyi, governatore della regione di Leopoli, ha affermato in un video condiviso su internet che sei missili sono stati lanciati dal Mar Nero e hanno colpito la base militare di Yavoriv. Gli altri due, invece, sono stati intercettati e distrutti prima di centrare gli obiettivi. Altri hanno colpito la regione di confine di Cherniguiv.

Vitaliy Bunechko, governatore della regione di Zhytomyr, nel nord del Paese, ha annunciato che gli attacchi russi hanno ucciso almeno un soldato: “Quasi 30 missili sono stati lanciati in direzione di un sito militare vicino alla città di Zhytomyr”, spiegando che una decina di missili sono stati intercettati e distrutti.

Vyacheslav Chaus, governatore della regione di Chernihiv, sempre al nord dell’ucraina, ha comunicato che Desna ha subito molti danni e non si conosce il numero delle vittime.

L’esercito russo continua, inoltre, a bombardare Severodonetsk e Lysychansk: colpito anche un impianto chimico in cui si trovavano centinaia di civili, come riferito da una fonte ucraina.

Serhiy Gaidai, governatore della regione di Luhansk, ha dichiarato che le forze russe hanno attaccato la zona industriale di Severodonetsk e hanno cercato anche di entrare a Lysychansk. Bombardati anche i villaggi di Synetsk e Pavlograd.

Infine, l’esercito russo sostiene di avere colpito un impianto industriael a Kostiantynivka, nel Donbass, e di avere ucciso “fino a 80 mercenari polacchi”.

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