Guido Crosetto, ministro della Difesa, intervistato dal Corriere della Sera, ha replicato a Giuseppe Conte, leader del MoVimento 5 Stelle che ieri, sabato 6 novembre, in piazza ha detto che, in caso di un nuovo invio di armi in Ucraina, occorrerà passare dal Parlamento.
Crosetto ha replicato così: “Sembra l’intercalare di un bullo più che il tentativo di dialogo tra persone rispettose delle istituzioni”.
“L’onorevole Conte può stare sereno, il ministero – non il ministro che non dispone delle istituzioni ma le serve – seguirà le leggi come sempre”, ha aggiunto l’esponente di Fratelli d’Italia.
E ancora: “Il ministro della Difesa sta facendo — per spiegarlo bene a Conte — quello che lui e altri hanno deciso di fare dicendo sì ai 5 decreti per l’invio di armi decisi dal governo Draghi del quale i Cinque Stelle erano il maggior sostegno parlamentare. Se oggi ha cambiato idea è per altro, per strumentalizzare il corteo e le ragioni delle associazioni pacifiste”.
“Saranno utilizzate le stesse procedure che il Governo precedente, e lui stesso, hanno utilizzato e avallato – ha aggiunto Crosetto – Quanto alla sua frase minacciosa e intimidatoria, temo abbia come presupposto culturale un approccio alle istituzioni privatistico e autoritario. Probabilmente frutto della sua esperienza di governo, vissuta in un momento di ”compressione democratica” creatasi a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza e dell’utilizzo dei Dpcm durante la pandemia. Forse ha maturato un’idea sbagliata sulle istituzioni ed il loro potere”.
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