Dmitry Medvedev, ex presidente della Russia e attuale vicepresidente del Consiglio di Sicurezza del Cremlino, ha affermato che Mosca potrebbe usare le armi nucleari in caso di vittoria dell’Ucraina.

Medvedev ha anche accusato l’Occidente di spingere il mondo verso una “guerra globale” che può essere evitata solo con una vittoria russa nel conflitto in corso: “Se non sarà la Russia a vincere, allora lo sarà l’Ucraina. L’obiettivo è stato dichiarto dal regime di Kiev: il ritorno di tutti i territori che in precedenza le appartenevano. Ciò è una minaccia per l’esistenza del nostro Stato e il crollo della Russia odierna. E ciò è una ragione diretta per l’applicazione della clausola 19 dei Fondamenti della politica statale della Federazione Russa nel campo della deterrenza nucleare”.

Appena una settimana la Russia ha svolto esercitazioni nucleari strategiche sotto gli occhi di Vladimir Putin. La Russia, tramite una dichiarazione, ha confermato che le forze di deterrenza strategica terrestre, marittima e aerea sono state addestrate con il lancio di missili balistici e da crociera.

“I compiti previsti durante l’addestramento delle forze di deterrenza strategica sono stati completati in pieno, tutti i missili hanno raggiunto i loro obiettivi, confermando le caratteristiche specificate”, ha affermato il Cremlino nel comunicato sulle esercitazioni, che hanno coinvolto le forze e i mezzi aerspaziali, l’esercito del distretto meridionae, le forze missilistiche strategiche e le flotte del Mar Nero e del Nord.

Inoltre, secondo quanto riportato dal New York Times, i capi militari russi hanno discusso l’uso di armi nucleari tattiche in Ucraina. Le conversazioni hanno allarmato Joe Biden perché dimostrano la frustrazione di Mosca per i suoi insuccessi sul campo di battaglia in Ucraina.

Infine, secondo Sergei Shoigu, ministro della Difesa di Mosca, la Russia è consapevole dei tentativi dell’Ucraina di “creare una bomba nucleare ‘sporca’ e della sua disponibilità a schierare armi nucleari della NATO”. Parole pronunciate durante una riunione congiunta con l’omologo della Bielorussia.

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