Energoatom, l’azienda di stato ucraina che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari attive nel Paese, ha comunicato che è aumentato il rischio di una pericolosa fuga di radioazioni o di idrogeno dall’impianto di Zaporizhzhia dopo che è stata danneggiato dai bombardamenti nelle ultime settimane.

In una nota, l’agenzia nucleare ha dichiarato che “a seguito dei bombardamenti periodici, l’infrastruttura della centrale è stata danneggiata” e “ci sono rischi di fuoriuscita di idrogeno e di diffusine di sostanze radioattive e il rischio di incendio è elevato”.

Per di più, “nelle ultime 24 ore le truppe russe hanno nuovamente bombardato il terreno della centrale nucleare di Zaporizhzhia. I danni sono in corso di accertamento”.

Secondo Mosca, però, “il livello delle radiazioni nella centrale nucleare di Zaporizhzhia resta normale”, come affermato dal tenente generale Igor Konashenkov, rappresentante del ministero della Difesa del Cremlino, riportato dall’agenzia di stampa Tass. “Il controllo delle condizioni tecniche della centrale nucleare e la garanzia del suo funzionamento sono effettuati da personale tecnico a tempo pieno”, ha aggiunto.

Tale situazione si aggiunge anche al fatto che, all’inizio di questa settimana, due dei due reattori della centrale sono stati scollegati dalla rete elettrica quando le linee elettriche sono state danneggiate dai bombardamenti e sono stati attivati i sistemi di emergenza.

I lavoratori ucraini – che hanno continuato a gestire il sito nonostante l’occupazione russa da marzo – hanno ripristinato una “alimentazione elettrica stabile” nell’impianto e lo hanno ricollegato alla rete elettrica ucraina.

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