Il governo guidato da Giorgia Meloni ha annunciato l’istituzione di un dipartimento per il Sud, una struttura che, pur non essendo formalmente un ministero, ne avrà le caratteristiche e le funzioni principali. A guidarla sarà l’ex segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, figura di riferimento del sindacato “bianco”, che approda così a Palazzo Chigi. Il dipartimento gestirà i fondi europei e avrà competenze anche sulla Zes unica (Zona economica speciale), una cabina di regia interministeriale che dovrà garantire la concentrazione degli investimenti per lo sviluppo del Mezzogiorno.

La strategia politica

La scelta, avvenuta a sorpresa, rappresenta un passaggio rilevante negli equilibri politici e sindacali. Con l’ingresso di Sbarra a Palazzo Chigi, il governo inserisce un “cuneo” nella storica triplice sindacale (Cisl, Cgil e Uil), affidando a un dirigente di area cattolica la guida di un settore cruciale. La decisione mira a consolidare l’asse di governo con un interlocutore capace di bilanciare la pressione delle confederazioni più vicine alla sinistra.

Il dipartimento coordinerà le politiche destinate alle otto Regioni del Sud – Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna – e sarà un centro nevralgico per la programmazione degli investimenti pubblici e privati.

I compiti e le risorse

La nuova struttura sarà composta da circa 60 funzionari con un costo stimato di circa 7 milioni di euro l’anno fino al 2026. Si occuperà di indirizzo, promozione e coordinamento delle politiche di coesione e delle strategie di sviluppo per il Meridione. Sbarra, insieme al sottosegretario Foti, presiederà la cabina di regia interministeriale.

Uno degli obiettivi centrali sarà quello di gestire in maniera più incisiva i fondi di coesione e quelli del Pnrr destinati al Sud, che finora hanno avuto un tasso di utilizzo limitato. Il governo punta a sbloccare il 40% dei fondi per la ripresa economica già destinati al Mezzogiorno ma rimasti in larga parte inutilizzati.

I dati sull’occupazione

La scelta del governo arriva in un momento in cui i dati Istat certificano un boom occupazionale al Sud, con un incremento del 5% – un record nella storia recente. Tuttavia, nonostante i segnali positivi, la premier Meloni ha sottolineato che non basta. Per questo motivo, la nuova struttura avrà il compito di accelerare i processi e scongiurare rischi di rallentamento nell’attuazione delle politiche per il Mezzogiorno.

Le implicazioni politiche

L’ingresso di Sbarra in un ruolo di vertice al governo rappresenta una mossa che guarda sia agli equilibri interni alla maggioranza, sia al futuro consenso nel Sud, in vista delle prossime elezioni regionali e politiche. La premier intende blindare una partita decisiva, che ruota attorno alla capacità di dare risposte concrete a territori storicamente in ritardo di sviluppo.

Secondo fonti di Palazzo Chigi, la nascita del dipartimento conferma l’attenzione del governo nazionale verso il Mezzogiorno, destinato a diventare uno dei principali banchi di prova dell’esecutivo.