La mascherina ti fa bello. Lo ha stabilito una nuova ricerca della Scuola di psicologia dell’Università gallese di Cardiff, in Gran Bretagna, secondo il quale le mascherine che ci siamo ormai rassegnati a indossare a causa della pandemia renderebbero più attraenti gli uomini. Il dato sovverte l’esito di un’indagine simile condotta da studiosi giapponesi nel 2016 e suggerisce che l’abitudine imposta dalla pandemia ha cambiato la percezione generale, almeno da un punto di vista estetico.

Lo studio dell’università di Cardiff, pubblicato sulla rivista Cognitive Research: Principles and Implications, ha misurato come diversi tipi di maschere facciali hanno cambiato l’attrattiva di 40 volti maschili. In particolare, quelle blu aumenterebbero l’attrattiva del viso più di altri tipi di maschere.

Lo studio condotto nel 2016 dai giapponesi Miyazaki e Kawahara nel paese del Sol levante dove le mascherine erano già molto utilizzate per motivi igienici e per proteggersi dallo smog, aveva dimostrato che queste suggerivano un’immagine di malattia e quindi riducevano l’attrattiva facciale di chi le indossava.

“Il nostro studio”, dice adesso Michael Lewis, esperto in psicologia facciale dell’università di Cardiff, “suggerisce che i volti sono considerati più attraenti se coperti da maschere mediche. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che siamo abituati agli operatori sanitari che indossano maschere blu e ora le associamo a persone che svolgono professioni sanitarie o di cura. In un momento in cui ci sentiamo vulnerabili, potremmo trovare rassicurante indossare maschere mediche e quindi sentirci più positivi nei confronti di chi le indossa. Abbiamo anche scoperto che i volti sono considerati significativamente più attraenti se coperti da maschere di stoffa rispetto a quando non sono coperti”.

C’è anche un effetto meramente estetico: le mascherine possono nascondere “magagne”, aspetti del viso meno piacevoli da guardarsi a “volto scoperto”. Alcuni di questi effetti”, ammette il dottor Lewis, infatti, “potrebbero essere il risultato della capacità di nascondere i lineamenti indesiderati nella parte inferiore del viso, ma questo effetto era presente sia per le persone meno attraenti che per quelle più attraenti”.

Insomma, un risultato che, per i più vanitosi, almeno, compensa il disagio che la mascherina comporta per respirare, per quel saporaccio che resta in bocca, per gli occhiali che si appannano e per le orecchie che si piegano con gli elastici.

Lo studio è stato condotto nel febbraio 2021, quando l’obbligo di coprirsi il volto vigeva anche in Gran Bretagna da ormai sette mesi, facendo valutare a 43 donne l’attrattiva delle immagini di volti maschili senza maschera, con indosso una maschera di stoffa, una maschera medica blu e con in mano un semplice libro nero che copre l’area che risulterebbe coperta da una mascherina, facendo loro esprimere un voto su una scala da uno a 10.

“I risultati sono in contrasto con le ricerche pre-pandemia in cui si pensava che le maschere facessero pensare alla malattia e che la persona dovrebbe essere evitata”, ha aggiunto il dottor Lewis. Le conclusioni di quelle indagini, condotte tra il 2018 e il 2020, stabilivano che indossare maschere induceva un senso di disagio, altera la comunicazione vocale e potesse essere una barriera all’interazione sociale. Inoltre, era risultato che le mascherine potessero ostacolare le interazioni faccia a faccia cruciali tra i neonati e le loro figure di attaccamento primarie, col rischio di impedire il legame. Infine, una ricerca mostrava che le mascherine compromettevano il riconoscimento delle emozioni, con i partecipanti che riferivano una minore sicurezza e maggiori modelli di confusione.

“La ricerca attuale mostra che la pandemia ha cambiato la nostra psicologia nel modo in cui percepiamo chi indossa le maschere. Quando vediamo qualcuno che indossa una maschera non pensiamo più “quella persona ha una malattia, devo stare alla larga”, ha spiegato Lewis.

Adesso è in corso una nuova fase della ricerca per stabilire se quanto dimostrato vale anche per l’attrattività delle donne con indosso la mascherina, con interviste agli uomini.