Otto miliardi di dollari. E’ il risarcimento dovuto dalla Johnson&Johnson ad un uomo statunitense, Nicholas Murray, che ha trascinato l’azienda in tribunale dopo aver utilizzato per anni il Risperdal.

Si tratta di un farmaco antipsicotico che provoca, tra gli effetti collaterali, la ginecomastia, cioè la crescita del seno negli uomini.
Il verdetto di una giuria di Philadelphia ha segnato così la sconfitta in tribunale per il colosso farmaceutico perché tra gli effetti collaterali del farmaco proprio la ginecomastia non viene indicata.

Una bella batosta per Jonhnson&Johnson che arriva dopo il grosso guaio del borotalco con la presenza di amianto, oggetto di migliaia di cause. Lo scorso anno la Johnson&Johnson ha dovuto risarcire con 4,69 miliardi di dollari 22 donne malate di cancro alle ovaie procurato, era questa l’accusa, dall’uso del borotalco, prodotto apparentemente innocuo e senza rischi per la salute, tanto da essere utilizzato nel cambio dei pannolini dei neonati.

Johnson&Johnson ha annunciato che farà probabilmente appello contro “un verdetto eccessivo e infondato”.

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