Negli Stati Uniti d’America un uomo si è imbarcato su un volo, mentendo sui sintomi provati ma è morto a bordo dell’aereo a causa del coronavirus.

La moglie avrebbe detto ai paramedici che, nelle ultime settimane, il marito aveva perso sia il gusto che l’olfatto ma che lo aveva nascosto per intraprendere ugualmente il viaggio. Secondo i testimoni, l’uomo è salito in aereo con una mascherina addosso e, dopo il decollo, ha cominciato a tremare e a sudare, manifestando difficoltà respiratorie.

Durante il volo, inoltre, il respiro dell’uomo si sarebbe fermato per un’ora. Alcuni passeggeri, notando la situazione, hanno allertato i medici e il pilota ha dovuto optare per un atterraggio di emergenza a New Orleans.

L’uomo è stato adagiato nel corridoio dell’aereo e lì il paramedico Tony Aldapa ha provato a rianimarlo con la RCP (Rianimazione Cardio Polmonare) ma senza riuscirci. Il sanitario, poi, è risultato positivo al coronavirus.

Aldapa ha raccontato: «Ho preso la decisione di salvare la vita al passeggero e, insieme ad altri due ho eseguito, la RCP per quasi un’ora fino all’atterraggio. Sapevo dei rischi ma l’ho fatto lo stesso. Ho parlato con la moglie del passeggero e mi ha riferito la storia medica dell’uomo ma non mi ha detto della sua positività». Le condizioni di Aldapa, però, nonostante i sintomi, non sono preoccupanti.

«Guardando indietro, lo rifarei. Sapendo di avere la conoscenza, la formazione e l’esperienza per aiutare, non avrei potuto stare a guardare qualcuno morire», ha detto il paramedico al Mirror.