Un vaccino contro il COVID-19, sviluppato dalla società biotecnologica statunitense Moderna, a luglio entrerà nella terza e ultima fase della sua sperimentazione clinica tramite il coinvolgimento di 30mila partecipanti.  Lo ha comunicato la stessa azienda.

Questa fase consentirà agli scienziati di osservare, utilizzando un vasto campione di popolazione sana, se il vaccino sia più efficace di un placebo nel prevenire il COVID-19 e anche se può prevenire l’infezione in sé.

Lo studio è stato approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) e viene condotto in collaborazione con il National Institutes for Health (NIH) degli Stati Uniti.

Moderna ha ricevuto 483 milioni di dollari dal governo degli USA e il 18 maggio scorso ha annunciato i suoi primi risultati – ritenuti «incoraggianti» – con un campione di 8 partecipanti alla prima fase dei test.

Se la quantità di dose scelta per le prove – 100 microgrammi – si dovesse rilevare efficace, Moderna prevede di essere in grado di preparare 500 milioni di dosi all’anno, o addirittura arrivare a un miliardo.

Moderna è una delle 5 società che l’amministrazione del presidente Donald Trump sta finanziando per arrivare a un vaccino. Le altre: Oxford, Johnson & Johnson, Merck e Pfizer.

L’obiettivo è produrre 300 milioni di dosi di vaccino entro gennaio 2021. Il vaccino di Moderna si basa sull’impianto del codice genetico di una porzione del virus all’interno del corpo umano con l’obiettivo di suscitare una risposta immunitaria.

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