Convocato vertice Conferenza Stato - Regioni

Vaccino di Pfizer, ancora ritardi nella consegna in Italia

  • Ancora ritardi nella consegna delle dosi del vaccino di Pfizer anti Covid-19.
  • Nel Lazio c’è stato un rinvio di 33.760 dosi.
  • Zaia: «Incomprensibile il taglio delle dosi».

Continua il ritardo nella consegna delle dosi del vaccino di Pfizer – BioNTech anti Covid-19 in Italia. Infatti, in arrivo oggi solo 53mila dosi sulle 294mila previste. E domani saranno 241mila, al netto di altri problemi.

Stasera, alle 20, il tema del rallentamento della campagna di vaccinazione nel nostro Paese sarà affrontato dalla Conferenza Stato – Regioni. Domenico Arcuri, commissario straordinario all’emergenza, esaminerà la questione insieme ai ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia e ai vari presidenti di Regione.

L’urgenza è supportare quelle Regioni che devono fare i richiami ma hanno dosi scarse. Inoltre, chi ha più scorte nei ‘magazzini’ potrebbe essere invitato a cederle a chi ne ha più bisogno.

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Ad esempio, nel Lazio, l’Unità di Crisi Covid-19 ha dichiarato: «Abbiamo avuto comunicazione che le consegne previste per oggi del vaccino Pfixer pari a 32.760 dosi sono slittate alla giornata di domani. Verificheremo attentamente se verranno consegnate, ma questa modalità a singhiozzo crea numerosi problemi organizzativi a tutto il sistema».

Critico Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, intervistato da Repubblica: «Non solo tagliano le forniture, ma decidono le quote per regione. È incomprensibile, oltre che vergognoso. Ho chiesto all’avvocatura un parere, per capire se ci sia margine per tutelare i veneti anche per vie legali».

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«Noi non cerchiamo la rissa – ha aggiunto Zaia – perché in questa fase deve prevalere il dialogo ma il momento è delicato e deve essere gestito con rigore. In Veneto le porte per Pfizer sono aperte: si facciano vivi, ci portino i vaccini e la questione è chiusa; comprendiamo che qualche problema possa emergere. Parliamone, risolviamo i problemi insieme. Non siamo noi ad aver firmato i contratti, siamo parte lesa, ma non controparte giuridica. È fondamentale che si ripristinino le forniture, come stabilito. Non esiste che accettiamo tagli in questo modo. Un’azienda privata bypassa il piano sanitario nazionale? Non è affatto un bel segnale».

 

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