Erano in viaggio nell’Oceano Indiano quando un misterioso allarme ha segnalato l’emergenza. La famiglia teme siano stati vittime di un attacco di pirati.
Erano partiti per “l’avventura di una vita”, ma quel viaggio si è trasformato in tragedia. Deirdre “Cookie” Sibly, 67 anni, e il suo amico francese Pascal sono stati trovati morti a bordo del loro yacht al largo delle coste del Sudafrica. Le circostanze sono ancora poco chiare, ma le autorità sudafricane stanno indagando su un’ipotesi che scuote: potrebbe trattarsi di un attacco di pirateria. Lo racconta The Sun.
“Come può essere successo a due persone felici che facevano ciò che amavano?”
A parlare è Sue Good, sorella di Deirdre Sibly, intervistata dall’australiana 9News. “Sono stati in viaggio per l’avventura di una vita e lei stava vivendo il momento migliore”, ha dichiarato commossa. “Sappiamo solo che sono stati trovati senza vita a bordo dello yacht – non sappiamo altro su come sia successo”.
L’indagine, avviata dalle autorità sudafricane, si concentra su più piste. La famiglia, però, teme una possibilità inquietante: un’aggressione da parte di pirati, attivi nella zona in cui era stato lanciato il segnale di emergenza. “Il Canale del Mozambico non è un posto sicuro dove navigare”, ha aggiunto Good. “Mia sorella lo sapeva”.
Una zona pericolosa tra correnti, cicloni e criminalità
Deirdre Sibly, australiana e conosciuta come “l’avventuriera per eccellenza”, navigava da decenni in giro per il mondo. Dopo la morte del marito Colin nel 2019, aveva continuato a vivere la sua passione per il mare. A giugno 2025 aveva incontrato Pascal, esperto marinaio francese, sull’isola di Réunion. Insieme avevano deciso di attraversare l’Oceano Indiano in direzione Sud, passando per il Canale del Mozambico con rotta verso Durban, in Sudafrica.
Quella tratta è una delle più pericolose per la navigazione. Il Canale del Mozambico è noto per le sue condizioni marine estreme: è attraversato dalla Corrente di Agulhas, che genera onde anomale e può provocare veri e propri muri d’acqua. Inoltre, l’area è tristemente soprannominata “Cyclone Alley”, il corridoio dei cicloni, per l’alta frequenza di fenomeni meteorologici violenti.
Ma la minaccia più temuta dagli esperti e dalle autorità locali è la presenza di gruppi criminali e pirati, spesso operanti in acque poco controllate vicino alle coste del Madagascar e del Mozambico. È in quest’area che lo yacht ha inviato un disperato segnale di soccorso, giovedì scorso.
I soccorsi e il mistero a bordo
Alla ricezione del messaggio d’allarme, diverse unità navali della polizia sudafricana si sono mobilitate rapidamente. Quando sono riuscite a raggiungere l’imbarcazione, l’equipaggio ha fatto una macabra scoperta: entrambi i marinai erano già morti all’interno dello yacht.
Non sono stati resi noti ulteriori dettagli sullo stato dei corpi, né sull’eventuale presenza di segni di violenza. La causa della morte è ancora ufficialmente sconosciuta, ma le indagini sono in corso. Il Dipartimento degli Affari Esteri australiano, contattato dai media, non ha ancora confermato un collegamento con la pirateria, ma l’ipotesi resta tra le più temute.
Un addio commosso da amici e familiari
Dopo la diffusione della notizia, numerosi tributi e messaggi di cordoglio hanno inondato i social. Deirdre Sibly era conosciuta affettuosamente come “Cookie” tra gli amici, e ricordata da tutti come una donna energica, positiva e sempre pronta all’avventura.
L’amica Sarah Mack ha condiviso un toccante messaggio: “Cook non lasciava mai che l’erba crescesse sotto i suoi piedi. Accettava tutto ciò che la vita aveva da offrire e correva verso ogni opportunità con energia sfrenata, gioia e voglia di esplorare, imparare e, soprattutto, divertirsi”. “La più straordinaria mamma acquisita, insegnante appassionata, sostenitrice del mare e velista esperta. Ho amato ogni secondo trascorso con lei. Grazie per tutto ciò che sei stata per me in questa vita. Mi mancherete per sempre, vi rivedrò tra le onde, nei tramonti e nelle creature del mare”.
Chi era Deirdre “Cookie” Sibly
Originaria dell’Australia, Cookie aveva dedicato la sua vita al mare. Insieme al marito Colin, scomparso nel 2019 per un cancro, aveva solcato gli oceani, partecipando a regate, viaggi di gruppo e traversate oceaniche. Dopo la perdita del compagno, non aveva mai smesso di viaggiare per mare, trovando conforto nell’oceano e nei suoi incontri.
Era anche molto attiva come insegnante e sostenitrice dell’ambiente marino, e chi la conosceva la descriveva come una donna “inesauribile”, capace di ispirare chiunque incontrasse.
Il mistero resta aperto: pirati, onde anomale o ciclone improvviso?
Senza una causa della morte ufficiale, le ipotesi restano molteplici. Le condizioni meteorologiche avverse potrebbero aver provocato un incidente fatale. Oppure, lo yacht potrebbe essere stato abbordato da pirati, come temono i familiari. La presenza di bande armate nella regione è documentata, anche se meno frequente rispetto ad altre aree dell’Africa orientale.
Le autorità sudafricane continuano a indagare. Intanto, le famiglie delle vittime chiedono chiarezza e giustizia. “Non possiamo accettare di non sapere”, ha detto ancora Sue Good. “Erano due persone esperte, felici, preparate. E ora non ci sono più”.
Lo sapevi che…?
Il Canale del Mozambico è una delle rotte marittime più difficili al mondo, non solo per le condizioni meteo estreme, ma anche per la presenza documentata di pirati negli ultimi dieci anni. La corrente di Agulhas può generare onde di oltre 15 metri, che mettono in difficoltà anche gli yacht più robusti.
Il fenomeno della pirateria nell’Oceano Indiano ha visto un calo negli anni recenti, ma alcune zone come quella tra Madagascar e Mozambico restano sensibili e poco controllate.






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