La conferma dall’Organizzazione mondiale della sanità: il virus H5N5 dell’influenza aviaria ha infettato per la prima volta un essere umano. Il paziente è deceduto.
È stato ufficialmente registrato negli Stati Uniti il primo caso umano al mondo di infezione da virus dell’influenza aviaria H5N5, una sottovariante finora sconosciuta nella trasmissione all’uomo. La persona colpita è un adulto con patologie pregresse residente nello Stato di Washington, deceduto in ospedale pochi giorni dopo il ricovero. La notizia è stata confermata dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
Il paziente: pollame da cortile e sintomi gravi
Secondo quanto riportato dall’OMS, l’uomo possedeva polli da cortile e uccelli domestici. L’infezione è stata rilevata durante controlli sanitari effettuati dopo che il paziente aveva manifestato febbre e altri sintomi influenzali nella settimana che si è conclusa il 25 ottobre. Nella settimana successiva, l’8 novembre, è stato ricoverato per un aggravamento delle condizioni ed è deceduto il 21 novembre.
I campioni respiratori raccolti in ospedale sono risultati positivi al virus influenzale A attraverso test Rt-Pcr. Ulteriori analisi svolte dall’Università di Washington e dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno confermato l’identità del virus: si trattava di influenza A(H5N5). È la prima volta che questa variante viene identificata come responsabile di un’infezione umana.
Nessuna trasmissione tra esseri umani, ma sorveglianza attiva
Nonostante la gravità del singolo caso, non ci sono al momento segnali di trasmissione da uomo a uomo. Le autorità sanitarie statunitensi stanno conducendo un’indagine epidemiologica approfondita per monitorare chiunque sia entrato in contatto stretto con il paziente. Fino ad ora, non sono stati segnalati altri casi.
L’OMS sottolinea l’importanza di rafforzare la sorveglianza globale per monitorare eventuali evoluzioni del virus. “A causa della natura in continua evoluzione dei virus influenzali”, spiegano da Ginevra, è fondamentale seguire i cambiamenti virologici, epidemiologici e clinici dei ceppi influenzali emergenti e condividere tempestivamente i dati per valutare i rischi potenziali per la salute pubblica.
Rischio globale considerato basso, ma attenzione agli operatori esposti
Al momento, sulla base delle informazioni disponibili, il rischio complessivo per la popolazione generale è ritenuto basso. Tuttavia, per chi lavora a stretto contatto con animali potenzialmente infetti, come allevatori o veterinari, l’OMS indica un rischio da basso a moderato.
Questo tipo di influenza aviaria è trasmessa comunemente tra volatili, ma la sua presenza in un paziente umano segna un evento sentinella che richiede attenzione costante. Negli Stati Uniti, dal 2024 sono stati segnalati 71 casi di influenza A/H5, ma questo è il primo caso documentato della variante H5N5 e il primo contagio umano riportato dall’inizio del 2025.
In parallelo, Trump interviene sul tema vaccini pediatrici
La notizia dell’infezione da H5N5 si inserisce in un contesto sanitario già complesso per gli Stati Uniti. In concomitanza con la conferma del primo caso umano, il presidente Donald Trump ha annunciato un’importante revisione del programma vaccinale per i bambini americani.
Attraverso un post su Truth Social, Trump ha spiegato di aver firmato un memorandum presidenziale che chiede di riconsiderare il numero di vaccinazioni raccomandate per l’infanzia, con l’obiettivo di allineare il calendario vaccinale statunitense a quello di altri Paesi sviluppati.
“Gli Stati Uniti sono un’anomalia”, ha affermato Trump, sottolineando che nel Paese si raccomandano vaccinazioni contro 18 malattie, molte più che altrove. Il presidente ha lodato la recente decisione del comitato consultivo dei CDC di revocare la raccomandazione del vaccino contro l’epatite B alla nascita, definendola “una buona decisione per neonati in perfetta salute”.
Malattie infettive in aumento: +1.800 casi di morbillo nel 2025
Nel frattempo, i dati epidemiologici preoccupano: solo nel 2025, negli USA sono stati registrati 1.828 casi di morbillo, con tre decessi. La maggior parte dei contagi ha riguardato persone non vaccinate, secondo quanto riportato dalle autorità sanitarie.
La decisione di ridurre le vaccinazioni pediatriche ha quindi acceso un dibattito acceso tra politica, comunità scientifica e opinione pubblica. “Molti genitori e scienziati hanno messo in discussione l’efficacia di questo programma, come faccio io”, ha aggiunto Trump, dichiarando di avere fiducia che Robert Kennedy Jr. e i CDC sapranno adattare il piano vaccinale alla “scienza e al buonsenso”.

Virus H5N5
Lo sapevi che…?
- Il virus H5N5 è una variante rara dell’influenza aviaria, mai rilevata prima nell’uomo.
- La trasmissione interumana non è stata documentata, ma resta sotto osservazione.
- In Italia il vaccino contro l’epatite B è obbligatorio alla nascita e fa parte del piano vaccinale gratuito.
- Il virus dell’influenza aviaria può subire mutazioni che aumentano la sua capacità di infettare l’uomo.
- Le autorità sanitarie mondiali utilizzano la sorveglianza genomica per monitorare in tempo reale l’evoluzione dei ceppi virali.
FAQ – Domande frequenti
Cos’è il virus H5N5 dell’influenza aviaria?
È una variante del virus influenzale H5, finora osservata solo negli uccelli. Per la prima volta è stato rilevato in un essere umano.
C’è rischio di contagio da uomo a uomo?
Al momento no. Le autorità sanitarie non hanno rilevato casi di trasmissione tra persone.
Chi è stato colpito dal virus?
Un uomo con patologie pregresse nello Stato di Washington, che possedeva pollame da cortile.
Qual è la posizione dell’Oms?
L’Oms ritiene basso il rischio per la popolazione, ma invita a mantenere alta la sorveglianza internazionale.
Cosa ha fatto Trump in tema di vaccini?
Ha chiesto una revisione del programma vaccinale pediatrico per ridurre il numero di vaccinazioni raccomandate.
Fonti
- Fortune Italia: Aviaria, il primo caso umano di A/H5N5 e la mossa di Trump sui vaccini
- Il Sole 24 Ore: Aviaria, Usa: primo caso umano al mondo del virus H5N5, l’infettato è morto
Approfondimento
Virus H5N5: i sintomi
Il virus dell’influenza aviaria H5N5, identificato per la prima volta nell’uomo nel novembre 2025 in Cambogia, presenta sintomi simili a quelli delle altre varianti altamente patogene del clade 2.3.4.4b. I pazienti colpiti manifestano febbre alta improvvisa (oltre 39°C), brividi intensi, tosse secca persistente, difficoltà respiratoria progressiva, mialgie diffuse e forte astenia. In diversi casi si sono registrati anche congiuntivite, mal di gola, nausea, vomito e diarrea. La rapida evoluzione verso polmonite grave e sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) rappresenta la complicanza più temuta: nei quattro casi umani confermati fino al 6 dicembre 2025, tre sono risultati fatali entro 7-10 giorni dall’esordio dei sintomi. L’OMS invita alla massima vigilanza.






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