«Non stiamo dando schiaffi a nessuno. Non c’è una deliberata volontà di penalizzare qualcuno». Così il premier Giuseppe Conte, a proposito del DPCM, durante il mastershow Ristoranti, una questione politica del Corriere della Sera.

Il presidente del Consiglio dei Ministri ha aggiunto: «il virus è un treno che corre, oggi c’è bisogno di ulteriori riduttori della velocità», altrimenti «questo treno ci viene addosso».

Il premier ha anche spiegato che «con queste misure che abbiamo introdotto, con questo piano che stiamo perseguendo, confidiamo che le restrizioni siano limitate a qualche settimana. Se riusciamo a contenere il contagio possiamo affrontare le settimane che ci aspettano con un margine di serenità».

Poi l’annuncio: «Oggi con il Consiglio dei ministri entrano le misure del Dl ristori bis», tra cui c’è anche «la sospensione della seconda rata IMU». Il premier, però, ha affermato che non ci sarà un’intervento sull’IVA «al 4%» perché «prevede un’esposizione di spesa eccessiva, la vedo complicata. Vedo una rimodulazione dell’Iva nell’ambito di una più complessiva riforma fiscale», sottolineando che «nel decreto ristori bis ci sarà un fondo ad hoc per mettere risorse in caso di variazioni tra zone gialle, arancioni e rosse».

Il premier ha poi descritto i contributi previsti per i ristoratori: «Come avrete visto ci siamo resi conti che i ristori messi in campo erano modesti e li abbiamo raddoppiati, moltiplicati. Chi ha già ricevuto dei contributi, li può raddoppiare. Faccio un esempio: un piccolo ristorante che nel precedente lockdown aveva ricevuto 2600 euro va a prendere 5200. Abbiamo moltiplicato i contributi a fondo perduto e rispetto alle nostre deliberazioni bastano all’agenzia delle Entrate un paio di settimane per accreditare i fondi sui conti correnti».

Nel dl ristori bis, ha aggiunto Conte, «c’è il credito di imposta al 60% sugli affitti, di ottobre, novembre, dicembre, lo stop dei contributi previdenziali per i dipendenti e il rinvio dei versamenti per chi ha gli Isa, gli indici sintetici di affidabilità».

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