Quattro impiegati di un McDonald’s a Oklahoma City (USA) sono rimasti feriti mercoledì sera, 5 maggio, dopo che hanno chiesto a una cliente di lasciare la sala, chiusa per via delle restrizioni per il coronavirus. La donna, però, arrabbiata, ha sparato contro di loro.

Stando a quanto ricostruto dalla Polizia, Gloria Woody è entrata nel McDonald’s e gli impiegati le hanno detto di andarsene perché il fast food era chiuso. La 32enne, però, ha rifiutato di andarsene ma è stata costretta con la forza a lasciare la sala con tanto di trauma cranico conseguente per uno dei dipendenti. La donna, però, è rientrata nel locale con una pistola e ha sparato tre colpi. I quattro dipendenti, per fortuna, non hanno riportato lesioni mortali ma tre sono stati portati in ospedale per essere monitorati dai medici.

Gloria Woody

I poliziotti hanno trovato Gloria Woody a pochi isolati di distanza da McDonald’s e l’hanno subito presa in custodia. Un portavoce della catena di fast food ha dichiarato a CBS News: «La sicurezza dei dipendenti e dei clienti è la nostra massima priorità. I nostri pensieri e le nostre preghiere sono rivolti a tutti coloro che sono stati coinvolti dalla sparatoria e la buona notizia è che i dipendenti hanno subito infortuni che recupereranno presto. Si è trattato di un crimine atroce».

Il CEO di McDonald’s, Chris Kempczinski, ad ABC News ha dichiarato: «Credo che questa situazione sia la stessa che stiamo vedendo in altre parti del Paese, per via delle tensioni sulle riaperture. Ma non c’è assolutamente alcuna scusa per la violenza, in particolare per quella  armata. Sono solo felice che i nostri dipendenti stiano bene».

Oklahoma City ha consentito alla maggior parte delle aziende di riaprire il 1° maggio scorso, tuttavia ogni attività può decidere autonomamente quando ripartire.

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