Dopo oltre otto mesi di indagini sul giro di clienti della baby squillo palermitana, che sarebbe stata costretta a prostituirsi dall’ex fidanzato Dario Nicolicchia, la Procura di Palermo ha le idee chiare. Diversi clienti della 16enne (che avrebbe detto agli inquirenti di aver incontrato una quarantina di uomini) erano a conoscenza della sua giovane età.

Come scrive Repubblica Palermo, il sostituto procuratore Claudio Camilleri ha notificato un provvedimento di chiusura dell’indagine a due poliziotti (già in servizio al reparto scorte), a un avvocato civilista, a un dentista, al titolare di un sexy shop, a uno psicoterapeuta in servizio all’azienda sanitaria provinciale.

Nella lista degli indagati che adesso rischiano un processo ci sono anche il titolare di un’azienda che si occupa di protesi acustiche, un artigiano, un piccolo imprenditore e un pensionato.
La minorenne e i suoi genitori, assistiti dall’avvocato Antonio Palazzotto, potrebbero decidere di costituirsi parte civile al processo. Le indagini sono state condotte dalla squadra mobile.

Anche Nicolicchia è indagato. Pesanti gli indizi a suo carico. Adescava i clienti anche su facebook, dove aveva aperto un profilo dall’emblematico nome “coppia monella”.

(nella foto d’archivio Dario Nicolicchia, l’ex fidanzato della ragazza)

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