Il 25 aprile che già da qualche giorno agita tanto l’Anpi, l’associazione dei partigiani, quanto la sinistra italiana, diventa terreno di polemica politica anche a Palermo
Il 25 aprile del candidato Franco Miceli
“L’anniversario della Liberazione del 25 aprile è l’occasione per fare memoria attiva delle lotte e dei sacrifici degli uomini e delle donne che hanno contribuito a cambiare l’Italia e a liberarla dal fascismo”, dice Franco Miceli, in corsa per palazzo delle Aquile sostenuto dai movimenti civici e dalle forze politiche di Pd, M5s e Sinistra civica ecologista.
“E la memoria attiva non si limita alle celebrazioni, deve essere l’affermazione di un preciso impegno e di una precisa responsabilità che assumiamo nei confronti della comunità. L’importanza del 25 aprile è quindi da ritrovare nelle scelte che si operano nel quotidiano senza nessuna opacità: o si sta da una parte o si sta dall’altra. E noi siamo inequivocabilmente dalla parte opposta rispetto al fascismo, alle destre e al populismo”, attacca Miceli. “Mi piace ricordare in questa occasione le parole pronunciate da Pio La Torre pochi giorni prima di essere ucciso, “Ora tocca a noi”. Le prendo in prestito per sottolineare la necessità di impegnarsi oggi come ieri e di assumersi le responsabilità del risultato”, e conclude “Questo è l’approccio che rivendico, che trova cittadinanza nella coalizione che mi sostiene e che troverà la sua linea di concretezza nel Patto per Palermo”.
Rita Barbera fra antifascismo e polemica con i candidati di destra
“In occasione della festa della Liberazione che si celebra oggi, è più che mai necessario pensare in maniera condivisa a questa giornata e a quel 25 aprile 1945 quando, al termine del secondo conflitto mondiale, l’Italia riuscì a liberarsi dall’occupazione nazista e dal regime fascista con la sua definitiva caduta. I valori della Resistenza che il popolo italiano oppose al regime totalitario che stringeva nella sua morsa la nostra terra, da nord a sud, devono essere memoria e monito perché questo non succeda mai più” sostiene la candidata indipendente Rita Barbera.
Il riferimento alla guerra Ucraina
Proprio mentre l’Ucraina sta attraversando gli orrori di una guerra dissennata che sta provocando centinaia di morti innocenti tra i bambini, le donne e gli uomini, dovuti al solito esercizio di potere di chi, invece, è al sicuro nella propria casa e tira le file di equilibri mondiali basati su interessi economici e scellerati teoremi di geopolitica, la giornata del 25 aprile deve ispirare un forte “mai più” a tutte le guerre. Non solo l’Ucraina ma anche Etiopia, Yemen, Sael, Nigeria, Afghanistan, Libano, Sudan, Haiti, Colombia, Myanmar e Palestina sono devastate dalle guerre e oggi più di 200 milioni di persone vivono nelle zone dove si svolgono questi conflitti, molti dei quali affrontano già livelli di fame senza precedenti e costringono donne e uomini liberi a vivere come profughi e ad abbandonare le loro case.
La resistenza
“Le palermitane e i palermitani – dichiara Rita Barbera – hanno dimostrato, anche con il loro contributo diretto alla Resistenza grazie agli uomini migliori nati in terra di Sicilia, e penso a Placido Rizzotto, a Pompeo Colajanni ma non solo, di rifuggire non solo dal concetto della guerra ma anche a quello del fascismo e delle dittature”
La polemica con i candidati del Centrodestra
Proprio nel giorno della celebrazione del 25 aprile il centrodestra, che continua a non trovare un candidato unico a causa di vecchi rancori non ancora sopiti risalenti alle precedenti elezioni europee, prosegue a contrattare la candidatura per il Sindaco di Palermo con la scelta del prossimo Presidente regionale. Il candidato Cascio, espressione dei centristi di “Noi con l’Italia” e “Forza Italia” ma anche della “Lega – Prima l’Italia”, presenta la sua candidatura e, contestualmente, annuncia un abbinamento obbligato, un programma che ancora non c’è e, forte della sua laurea in medicina, definisce Palermo un “malato terminale” ma non accenna alla “cura” necessaria che pur fa parte del suo slogan.
“Non posso che guardare con disappunto alla decisione di una parte del centrodestra – dice Rita Barbera – di candidare Francesco Cascio che porta in dote come vicesindaco Alberto Samonà, attuale “Assessore dei beni culturali e dell’identità siciliana” del fallimentare governo regionale targato Musumeci, il quale si è distinto per la sua prossimità a un pensiero che è bandito dalla Costituzione arrivando a scrivere, nel suo libro di poesie “Le colonne dell’eterno presente”, versi in onore delle Schutz-Staffeln, ovvero le SS, da lui definite “Guerrieri della luce generati da padre antico e dalla madre terra. Nel sacrificio dell’ultima Thule. Monaci dell’onore.”.
“È più che mai necessario – prosegue Rita Barbera – che i partiti del centrodestra, anche attraverso i loro candidati Sindaco, rinneghino il fascismo e le dittature ed evitino, pur di vincere, di candidare nelle loro liste personaggi che hanno dimostrato prossimità con tale pensiero”.
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