Approda anche a Striscia la notizia il caso delle ‘multe pazze’ a Palermo. Sono migliaia i verbali elevati dalla polizia municipale oggi a rischio a causa della possibile “inesistenza” delle notifiche effettuate da un servizio postale privato a causa di una serie di subappalti.

Lo ha denunciato la vicepresidente vicaria del Consiglio comunale di Palermo Nadia Spallitta.

Sulla vicenda interviene adesso anche l’Unione dei Consumatori, che in una dettagliata nota specifica: “Sono circa 36.000 gli avvisi bonari per il saldo di contravvenzioni al CdS arretrate che, nei giorni scorsi, sono stati recapitati a casa di altrettanti cittadini sconcertati, poiché di dette multe non erano, in molti casi, mai state portati a conoscenza. Si è, infatti, scoperto che la notifica della consistente massa di multe – oggi in contestazione – era stata affidata ad una società privata di servizi postali che, invero, non poteva essere affidataria del servizio di notificazione.

Le lettere fanno riferimento a sanzioni emesse negli anni 2013, 2014 e in parte nel 2015 e l’Amministrazione sostiene che si tratti solo di una minima parte della contestazioni elevate ogni anno dalla Polizia Municipale a vario titolo; ma il Comando è stato già letteralmente invaso da migliaia di richieste di chiarimenti.

A ben vedere – prosegue l’Associazione – l’affidamento del servizio di notificazione atti fatto da parte del Comune costituisce evidente violazione dell’art 149 del codice di procedura civile, nonché della legge sulla notificazione degli atti (L.890/1982); norme che prevedono l’obbligo per la Pubblica Amministrazione di procedere alla notifica degli atti esclusivamente per il tramite di un pubblico ufficiale.

Specificatamente, l’avviso, inviato con posta semplice, essendo un atto bonario non permette nemmeno la possibilità di un eventuale ricorso. Sempre nello stesso avviso, invece, è contenuto l’avvertimento che in caso di mancato pagamento entro 10 giorni, gli importi verrebbero trasmessi all’agente alla riscossione con ulteriore aggravio di spese e sanzioni”.

Manlio Arnone, dirigente dell’Unione dei Consumatori commenta: “Appare incredibile ciò che migliaia di cittadini hanno denunciato ai nostri uffici; non solo un Comune non può affidare un servizio pubblico tanto delicato ad un’azienda privata, ma è successo anche di peggio! Infatti, la non corretta, anzi, spesso non effettuata notifica delle contravvenzioni, a causa dell’evidente mancato pagamento, ha generato il maggior danno di farne sensibilmente aumentare gli importi. Per questo, l’Unione dei Consumatori ha deciso, ove sostenibile, il lancio di un’azione collettiva a sostegno di tutti questi cittadini che ignari, sono state vittime della cattiva gestione amministrativa”.

Tutti coloro che sono interessati all’azione collettiva, possono contattare l’Unione dei Consumatori al numero telefonico dedicato 091.8439038, o inviare una richiesta di assistenza utilizzando l’area INFORMAZIONI ON LINE.

Articoli correlati