E’ tutti contro tutti al Comune di Palermo. Negli ultimi 8 giorni la maggioranza che sostiene Leoluca Orlando è letteralmente implosa. Bocciato il bilancio consolidato prima, bocciato il piano triennale per le opere pubbliche dopo e, a distanza di 24 ore, arriva il licenziamento da parte del sindaco per il presidente della Rap, l’azienda dei rifiuti Giuseppe Norata. Una scelta che arriva attraverso le dimissioni della maggioranza dei consiglieri che fa venire meno il Cda, cosa che accade anche all’Amat, la partecipata che si occupa dei trasporti pubblici.

Italia Viva all’attacco ma anche nel mirino

Tutto in risposta alle scelte di Italia Viva che aveva votato contro la maggioranza. La reazione renziana è dura e ieri il gruppo chiede l’azzeramento della giunta e di dare vita ad una maggioranza con tutti dentro come avvenuto a Roma con il governo Draghi per affrontare l’ultimo anno d mandato di Orlando in emergenza. Ma il sindaco non ci sta e oggi rispedisce al mittente come irricevibile l’attacco di Italia viva dopo che 9 dei suoi assessori avevano già sottoscritto un documento in questo senso. Per Orlando si è reato un danno alla città, si rischia di perdere milioni di euro di finanziamenti e chi ha votato contro dovrà rispondere quale danno erariale. Il sindaco attacca il suo omonimo presidente del Consiglio comunale. Il consiglio è diventato il luogo dei processi alla giunta e ai funzionari dice Orlando che invita gli assessori di Italia Viva, Toni Costumati e Leonardo Piampiano, a dimettersi o li caccerà lui ma soprattutto dice “Io vado avanti anche se sarò in minoranza perché meglio un governo di minoranza che una maggioranza confusa come questa.

I 5 stelle pronti a saltare sul carro

E c’è chi all’orizzonte vede una sostituzione, 5 stelle in maggioranza con Orlando al posto di Italia Viva ed il Pd, critico, che però resta alla finestra a guardare. Orlando non conferma e non smentisce ma sembra coccolare l’ipotesi gialla “Prendo atto della responsabilità con la quale il gruppo pentastellato si è mosso in Consiglio comunale ed ha portato avanti opposizione costruttiva”. Insomma il sindaco non disdegnerebbe l’alleanza. Il pd dovrebbe dare seguito alle indicazioni nazionali e alle alleanza che sono ormai un po’ dappertutto, anche in vista delle regionali. Ma la posizione di dem a Palermo non è proprio uguale e non sarebbe così lineare

Ma sui social il Consigliere pentastellato Antonio Randazzo precisa “Per noi non cambia nulla. Noi stiamo lavorando e continuiamo a lavorare per il bene della città. Opposizione costruttiva e responsabile che e’ il ruolo del Movimento 5 Stelle in questa consiliatura di Palermo ha e continuerà ad avere”. Una frase che però potrebbe avere più di una interpretazione in un senso e nell’altro.

I 5 stelle smentiscono a fine mattina

In seguito arriva la posizione ufficiale “La notizia di una entrata del M5S nella maggioranza del Sindaco Orlando è priva di ogni fondamento. Come abbiamo già espresso in altri recenti comunicati, il M5S continua a lavorare per la città: opposizione eravamo, opposizione siamo e resteremo, non è previsto nessun ingresso in giunta e nella maggioranza. Nulla cambia nella nostro modo di lavorare, resteremo opposizione costruttiva e responsabile che è il ruolo del Movimento 5 Stelle in questa consiliatura di Palermo”.

“Nel 2017 ci siamo presentati alla città con un progetto alternativo a Orlando e alle destre, e oggi, dopo 4 anni a Sala delle Lapidi, restiamo coerenti con il mandato che gli elettori ci hanno affidato – si legge poi in una dichiarazione congiunta dei consiglieri comunali e di circoscrizione, Deputati regionali, nazionali ed europei del M5S Palermo
Opposizione costruttiva, ma pur sempre opposizione. Non siamo stati – nè mai saremo – la stampella di nessuno. Ogni votazione è stata sempre improntata al senso di responsabilità e guardando al merito delle proposte, con la consapevolezza che ciascun provvedimento del Consiglio comunale ha dirette refluenze sulla vita dei cittadini, e così continuerà ad essere.
Ma chiediamo ad Orlando di riflettere se sia davvero questo il bene per Palermo, se davvero le tante problematiche complesse da cui la città è schiacciata possano essere affrontate con una guida logora, con una squadra che non è più coesa e non ha più visione, con maggioranze create in modo estemporaneo in Aula.
Noi per Palermo sogniamo di meglio e siamo già al lavoro per costruire una proposta alternativa solida per la nostra amata città”.

E la Lega dice no “Siamo noi che non andremmo mai con Orlando”

E la Lega? Delle parole di Orlando ne fa un punto di vanto. “Mai con la Lega? Per noi è una medaglia se lo dicono figuranti del sindaco Orlando del calibro di Giambrone, Catania, Di Dio, Marano, Marino, Mattina, Petralia Camassa, Prestigiacomo e Zito. Gente che ha distrutto Palermo, ma che ormai per fortuna rappresenta il passato non avendo più nessun contatto con la città né rappresentanza fra la maggioranza dei palermitani. Per spostare l’attenzione dalle loro incapacità le varie amministrazioni messe in piedi da Orlando hanno sempre avuto bisogno di un gran nemico sul quale scagliarsi. Che oggi si chiama Matteo Salvini” dicono Alessandro Anello, segretario della Lega a Palermo, Igor Gelarda, capogruppo consiliare a Sala delle Lapidi, e Vincenzo Figuccia, coordinatore in provincia di Palermo.

“L’ultimo atto di sciacallaggio della giunta Orlando si è consumato dopo il rinvio a giudizio dell’ex ministro dell’Interno per il caso della nave della ong spagnola Open Arms, quando il primo cittadino di Palermo ha annunciato che il Comune si costituirà parte civile nel processo, politico, contro il leader della Lega. A ruota l’hanno seguito i suoi assessori, o quel che rimane di loro, attraverso una nota che in un passaggio recita testualmente: ‘La bandiera della città sventola sul ponte di Mediterranea e su tutte le navi che hanno salvato vite umana nel mar Mediterraneo e, per queste ragioni, la Lega al governo di Palermo è una proposta che ha il sapore della provocazione’. Peccato che i palermitani considerano loro ormai una “provocazione”, asserragliati come sono all’interno di Palazzo delle Aquile trasformato in teatro di uno spettacolo indecente con il risultato di ponti a rischio crollo, traffico impazzito, strade piene di rifiuti e quelle 800 bare accatastate al cimitero dei Rotoli da mesi senza degna sepoltura: una vergogna nazionale”.

Articoli correlati