La creatività è l’argomento del quinto appuntamento di Palermo Mediterranea Talk. Ne parliamo con Carlo Loforti, co-fondatore e direttore creativo di Just Maria, la video company tutta made in Palermo con una proiezione e un profilo internazionale.

Palermo Mediterranea Talk e nasce da un’idea di Alessandro Lombardi e Dario Nepoti in collaborazione con Digitrend, la tech company per l’editoria digitale e con Blogsicilia.  La prima serie di Palermo Mediterranea Talk prevede un ciclo di sei interviste condotte dal giornalista del Sole24Ore Nino Amadore e dal direttore di Blogsicilia, Manlio Viola. Le puntate sono distribuite ogni sabato su Blogsicilia.it e sulla pagina facebook del nostro giornale. Nella sesta e ultima puntata di questo primo ciclo di incontri, parleremo con Andrea Morettino, dell’omonima fabbrica di caffè.

La filosofia di Palermo Mediterranea

Qual è la mission di Palermo Mediterranea? La business community mette insieme diversi stakeholder per costruire un ecosistema in grado di accelerare il cambiamento della città. “La costruzione di questo ecosistema – che si fonda sullo sviluppo di una comunità coesa, nutrita da uno spirito di responsabilità e concretezza – si manifesta in una rinnovata alleanza tra pubblico/privato per riuscire ad affrontare e risolvere le complesse sfide alle quali siamo sottoposti, soprattutto in area mediterranea”.

Sono tre i pilastri su cui si intende agire: sviluppo imprenditoriale, coesione sociale e transizione ecologica. Rispetto al primo obiettivo, la community immagina di “avere la forza di attrarre investitori e trattenere investimenti. la città di Palermo ha il dovere di agire per la semplificazione dei processi burocratici e per costruire un ecosistema imprenditoriale in grado di operare per il benessere comune. Solo garantendo questi parametri la città potrà rinforzare il suo brand e la sua credibilità a livello nazionale e internazionale”.  Per creare una vera coesione sociale, Palermo Mediterranea pone questo tema al centro della sua mission attraverso la promozione culturale, la formazione, l’educazione, la rigenerazione dei luoghi di aggregazione mediante una collaborazione tra pubblico e privato. Una città coesa è una città viva che opera per la parità di genere e coltiva la fiducia e la stima in sé stessa”. Infine, viene sottolineata la grande attenzione all’ambiente: “occorre un piano pluriventennale per la transizione energetica, per la sostenibilità nello smaltimento dei rifiuti, per il miglioramento della gestione del ciclo idrico, per la mobilità a zero emissioni e per il verde pubblico. Al contempo, è necessario quantificare i rischi d’investimento legati alle catastrofi causate al cambiamento climatico. Ciò significa adottare un approccio manageriale alla grande sfida ecologica”.

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