In Piazza Unità d’Italia, a Palermo, non è cambiato nulla: la discarica di rifiuti segnalata dai residenti nelle scorse settimane è rimasta lì dov’era. I sacchetti e gli ingombranti continuano a circondare i cestini normalmente destinati alle cartacce dei cittadini.

Piazza Unità d’Italia: la segnalazione della scorsa settimana

Una situazione evidenziata da diversi messaggi giunti al numero di BlogSicilia destinato alle segnalazioni, ovvero 3774388137. Come quello inviato domenica scorsa da M.M., residente di piazza Unità d’Italia.“È una situazione che ormai data da diversi giorni (o, per meglio dire, qualche settimana) – scriveva  -. Ogni tanto passa un camioncino che raccoglie la carta, lasciando in loco il resto dell’immondizia”.

Un’area verde che, raccontava il cittadino, è stata oggetto di un intervento di pulizia da parte dei volontari di Legambiente. I componenti del gruppo attivista, armati di sacchi e scope, hanno deciso di riqualificare l’area, ripulendola dai sacchetti di spazzatura e dalle cartacce. Ma, a quest’atto di senso civico, si è contrapposta l’inciviltà di qualcuno, che ha deciso di vanificare quanto fatto per riqualificare la piazza. “Sicuramente anche noi cittadini contribuiamo a questo degrado, però bisognerebbe avere un servizio di nettezza urbana più efficiente”.

Abbandono di rifiuti: un problema diffuso

Il fenomeno dell’abbandono illegale di rifiuti, diffuso in tutta la città, è stato oggetto di una seduta della IV Commissione del Comune di Palermo. Dibattito a cui hanno partecipato delle delegazioni della polizia municipale e della Rap, società incaricata del servizio di spazzatura e raccolta dei rifiuti.

La campagna di lotta all’abbandono di spazzatura, da novembre 2020 ad oggi, ha portato all’elevazione di oltre 11.000 contravvenzioni. Rimane però il tema dei pagamenti. Solo il 30% ha poi versato la somma prevista dalla sanzione. L’unico deterremte efficace contro l’inciviltà di alcuni concittadini è stato l’utilizzo delle telecamere. Una presenza che ha provocato un lieve calo dei reati commessi. Proprio in tal senso, quindi, va considera l’installazione di 500 nuovi dispositivi di sorveglianza in città.