• Miccichè “Consip non è attrezzata, Formez dispone della piattaforma per la ricezione delle domande”
  • Ma Consip smentisce “Non siamo coinvolti in selezioni per centri impiego”
  • Per Dipasquale (Pd) “La procedura preselettiva per titoli è discriminatoria”

Rischia di andare in fumo il concorso per i Centri per l’Impiego. L’allarme lo lancia il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, commentando la notizia sulla selezione per il concorso nei centri per l’impiego.

Sottolinea, infatti: “Non comprendo perché si debba affidare a Consip, che non è attrezzata, la selezione delle domande per l’assunzione di 1.500, tra diplomati e laureati, nei Centri per l’impiego della Sicilia e non a Formez, che è una società che opera in house, essendo di proprietà dello Stato. E noi abbiamo bisogno di fare presto. Consip chiede 2,5 milioni di euro per processare 11 mila domande; Formez con la stessa spesa garantisce la verifica di 110 mila domande di potenziali candidati”.

“Formez dispone della piattaforma per ricezione domande”

Il presidente dell’Ars continua “Per attivare la convenzione con Consip sarebbero necessari dai 145 ai 175 giorni per la pubblicazione dei bandi di concorso, che deve essere preceduta dall’attivazione di un’apposita procedura; Formez, invece, dispone già della necessaria piattaforma per la ricezione delle domande. Con Formez le procedure sarebbero molto più veloci e le fasi concorsuali non si svolgerebbero a ridosso delle elezioni regionali, come inevitabilmente sarebbe con il coinvolgimento di Consip. In questo modo si mette a rischio il concorso e la possibilità di dotare i nostri centri per l’Impiego delle adeguate professionalità”.

Consip, “Non siamo coinvolti in selezioni per centri impiego”

La Consip spa in una nota “smentisce quanto riportato sul presunto coinvolgimento della Società sulle selezioni per le assunzioni dei Centri per l’impiego della Sicilia”.

La nota continua: “Consip è, infatti, la centrale di acquisto nazionale – interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e Finanze – e non occupandosi di procedure di selezione di personale, risulta del tutto estranea alla vicenda citata dall’on. Miccichè”.

Dipasquale (Pd): “Discriminatoria la procedura preselettiva per titoli”

L’onorevole Nello Dipasquale, parlamentare del Partito Democratico all’Assemblea Regionale Siciliana, ha presentato all’assessore regionale al Lavoro un’interrogazione a risposta scritta urgente per avere chiarimenti in merito ai concorsi presso i Centri dell’Impiego di Sicilia.

Nell’interrogazione il parlamentare del Pd fa riferimento alle dichiarazioni di esponenti del Governo regionale, riportate dalla stampa, dalle quali si è venuti a conoscenza dell’intenzione di bandire, a breve, un concorso per l’assunzione presso i Centri dell’Impiego di 1024 unità e che la relativa procedura concorsuale dovrebbe espletarsi secondo una preselezione per titoli per avere accesso a sole due prove successive.

“I titoli concorrono ad un terzo del punteggio in graduatoria”

“Tuttavia – spiega il parlamentare nella interrogazione – la normativa in vigore stabilisce che i titoli (compresi quelli professionali e di servizio) possono concorrere in misura non superiore a un terzo alla formazione del punteggio finale di una graduatoria rispetto alla quale sono le prove scritte ad avere, per così dire, priorità. Inoltre, la previa valutazione dei titoli, ai fini dell’ammissione a successive fasi concorsuali, può riconoscersi esclusivamente per i profili qualificati dalle amministrazioni, in sede di bando, a elevata specializzazione tecnica, quando strettamente correlati alla natura e alle caratteristiche delle posizioni bandite”.

“Procedura inopportuna e discriminatoria”

Continua l’esponente Pd: “Nel caso dei posti che si intende bandire, però, si tratta di posizioni amministrative e non di specialisti. A parte i tecnicismi legislativi che già scoraggerebbero la scelta di questo percorso, si aggiunga l’inopportunità della procedura che appare discriminatoria nei confronti di chi, per i motivi più disparati (comprese la giovane età e le condizioni economiche) non ha avuto l’opportunità di conquistare altri titoli oltre la prima laurea”.

“Preselezione non premia il merito”

Dipasquale osserva: “In altre regioni sono stati avviati bandi analoghi per laureati (addirittura per specialisti) nei quali, però, per rispondere all’esigenza delle amministrazioni regionali di snellire le procedure, il numero di prove da sostenere e stato ridotto, mentre i titoli sono stati considerati al momento della formazione delle graduatorie nella misura di massimo un terzo del punteggio totale, così come prevede la norma. C’è da considerare, poi, che una preselezione non premia il merito e cioè: non è detto che la preselezione per titoli premi la risorsa migliore, perché vengono a mancare nella selezione i risultati delle prove scritte e orali che, solitamente, sono più importanti dei titoli posseduti”.

“Concorso rappresenta un barlume di speranza”

“E’ mio parere che un concorso che preveda il reclutamento di un così alto numero di persone in un settore critico come quello delle politiche del lavoro – aggiunge Dipasquale – rappresenti un barlume di speranza per coloro che vogliono mettere le proprie competenze, maturate e maturande, a servizio della Pubblica Amministrazione, ma anche, e soprattutto, per la stessa P.A., e la Regione Siciliana in particolare, di scrollarsi di dosso quelle sovrastrutture obsolete e farraginose in termini di trasparenza e merito, che tristemente la rendono nota alle cronache nazionali e non”.

“Ho chiesto di sapere quali siano criteri e procedure”

“In considerazione di queste e altre considerazioni presenti nell’interrogazione – conclude – ho chiesto di sapere quali criteri e procedure l’Assessore regionale al Lavoro intenda attuare affinché l’espletamento dei concorsi garantisca ai giovani siciliani pari opportunità e la selezione in ragione delle reali competenze e capacità”.

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