Oltre 40 tra musicisti, scrittori, attori, personalità del mondo della cultura si alterneranno sul palco del teatro Politeama di Palermo domenica dalle 11 per dare vita a “Mediterranea-La via di Terra”, il progetto a sostegno di Mediterranea Saving Humans la rete civica che sta garantendo la presenza nel Mediterraneo della Mare Jonio: la vedetta di monitoraggio e testimonianza che solca il tratto di mare tra Libia Malta e Italia, perché non si anneghi nel silenzio e nell’indifferenza.

L’evento, che si terrà in nove città italiane, è stato presentato stamani a Palermo in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il direttore de L’Espresso Marco Damilano, la responsabile di Mediterranea – La via di terra Palermo Evelina Santangelo, Alessandra Sciurba per Mediterranea Saving Humans, Mariangela di Gangi per l’Associazione Zen Insieme.

Orlando ha sottolineato come “Grazie all’arte, le vie di terra si intrecciano con le vie del mare. Si intrecciano partendo dalla banale e rivoluzionaria considerazione che esiste una sola razza: la razza umana. Esiste una sola razza all’interno della quale convivono diverse culture e diverse sensibilità ma che tutti siamo portatori degli stessi diritti umani, fra cui quello alla libera mobilità.
E’ questa la ragione- ha tenuto a ribadire il Sindaco- per cui Palermo è una città aperta e non poteva non aderira con forza a questa iniziativa. Questa iniziativa dimostra che l’arte si dimostra più avanti rispetto a egoismi finanziari e meschinerie politiche degli Stati”.

“La Terra- ha detto intervenendo Alessandra Sciurba- raccoglie il messaggio, così semplice, che Mediterranea racconta dal centro del mare: salviamoci insieme prima che l’odio, il rancore e le paure indotte anneghino la parte migliore della nostra storia”. Per Marco Damilano, che ha tenuto a ribadire l’importanza dell’iniziativa e del lavoro di Mediterranea “Il Mediterraneo non conosce confini, innaturale volerlo trasformare in una frontiera blindata. Mediterranea è un’operazione che ricuce terra e cielo e i tanti territori italiani: il contrario- sottolinea- di quello che fa una politica che divide. E lo fa in modo mite, come ha scritto Bobbio attraversando il fuoco, senza farsi bruciare”.

Evelina Santangelo, che con Paola Caridi sta coordinando l’evento palermitano, insiste nel ribadire che “La via di terra è un progetto corale. È la coralità di voci, sguardi, cadenze, musiche e canti sarà la cifra di Mediterranea – La via di terra a Palermo. Non crediamo ci sia altro modo di rappresentare il rifiuto di muri che sono sempre non contro qualcuno, ma contro qualcosa: la libertà in ogni sua espressione. Né crediamo ci sia altro modo per ribadire che abbiamo bisogno di navi di mare e di navi di terra ovunque venga calpestato o ignorato lo stato di diritto”. Un concetto condiviso da Mariangela Di Gangi secondo cui “Occorre rafforzare la rete che lega tutte le violazioni dei diritti e di tutte le marginalità del nostro tempo. Contrapporre alla narrazione di chi vuole poveri contro altri poveri il racconto e le pratiche che rimettono insieme chi sta ai margini, da dovunque provenga, consapevoli che i diritti non sono mai in concorrenza tra loro e che l’unica sicurezza possibile sta nella tutela dei diritti di tutti e tutte”.