Condannato a 11 mesi di arresto e 39 mila euro di multa il proprietario di fatto del lido Poseidon di Cefalù.
Secondo il gip Claudia Camilleri, l’imprenditore Giovanni Cimino avrebbe compiuto interventi edilizi abusivi in violazione dei vincoli urbanistici e paesaggistici. A Cimino è stata concessa la sospensione condizionale della pena, subordinata però alla demolizione degli abusi.
L’indagine sul lido, culminata con il sequestro della struttura, era stata avviata nel 2015 dal commissariato di polizia guidato dal vice questore Manfredi Borsellino. Cimino era accusato di avere “realizzato opere sul lido “sul presupposto, rivelatosi poi infondato, dell’imminente rilascio di una nuova concessione che le avrebbe autorizzate”. Alcune di queste opere erano state parzialmente rimosse ma la Soprintendenza ai Beni culturali ha nel frattempo revocato in autotutela il nulla osta precedentemente rilasciato ai gestori del lido perché la struttura balneare nel suo complesso determinerebbe una “barriera visiva che impedisce la continuità della veduta del litorale”.
Il pm Paolo Napolitano aveva chiesto la condanna di Cimino a 3 anni di reclusione e 45 mila euro di multa.
In un altro procedimento per mancanza delle autorizzazioni ambientali era scattata l’assoluzione
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