Il gup Rosario Di Gioia ha condannato un ivoriano di 23 anni Kader Doumbia a 6 anni e 8 mesi di carcere per avere accoltellato alla Kalsa a Palermo un agente di Polizia. La procura aveva chiesto una condanna a 18 anni. Il giudice ha accolto le tesi dell’avvocato Loredana Mancino che ha difeso l’ivoriano che ha sostenuto che non si è trattato di un tentato omicidio, ma solo di lesioni gravi.
Doumbia, 23 anni, quella mattina, dopo aver colpito il poliziotto e il passante, entrambi di 41 anni, era scappato, ma era stato rapidamente circondato, disarmato e arrestato al Foro Italico. I due feriti erano stati invece ricoverati in gravi condizioni al Civico e al Buccheri La Ferla. L’agente di polizia qualche giorno prima aveva arrestato l’ivoriano che pensò di vendicarsi raggiungendo il poliziotto libero dal servizio sotto casa e accoltellarlo.
Le condanne per l’operazione Stirpe
Il gup Maria Cristina Sala ha condannato trenta imputati e ne ha assolti due nel processo celebrato nell’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo nel processo nato dalle operazioni Stirpe 1 e Stirpe 2 su mafia, estorsioni e traffico di droga. Lo stupefacente veniva comprato in Calabria e Campania e arrivava nelle piazze di Palermo. Le indagini furono condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale nel novembre 2021. Le pene sono pesanti.
Le pene
Quella più alta è stata inflitta a Maurizio Di Fede, uomo forte nel quartiere Roccella. L’uomo che non voleva che una bimba partecipasse alle manifestazioni del 23 maggio. “Noi non ci immischiamo con Falcone e Borsellino”, diceva Di Fede. Questa le condanne Maurizio Di Fede, 17 anni e 4 mesi, Tommaso Nicolicchia e Pietro Paolo Garofalo, 16 anni ciascuno, Salvatore Lotà e Tommaso Militello, 14 anni ciascuno, Antonino Lo Nigro, 13 anni, Antonino Chiappara, 12 anni e 4 mesi, Rosario Montalbano, 12 anni e 2 mesi, Giuseppe Parisi, 12 anni, Claudio Onofrio Palma, 11 anni e 4 mesi. Vincenzo Petrocciani e Pietro Parisi, 11 anni ciascuno, Francesco Greco e Antonino Lauricella, 10 anni e 4 mesi ciascuno, Giuseppe Ciresi, 10 anni, Paolino Cavallaro, 9 anni e 8 mesi, Michele Mondino, 8 anni e 10 mesi, Giuseppe Aurilia e Ludovico Castelli, 8 anni e 4 mesi ciascuno, Andrea Seidita, 8 anni, Ignazio Lo Monaco, 7 anni 8 mesi, Antonino Mulè, 7 anni, Vittorio Emanuele Bruno, 6 anni e 4 mesi, Settimo Centineo, 6 anni, Gioacchino Di Maggio e Luciano Uzzo, 5 anni e 8 mesi a testa, Gaetano Terrana, 4 anni e 8 mesi, Girolamo Celesia, 3 anni, Francesco Catalano, 2 anni e 4 mesi, Maria Mirabella, un anni e 4 mesi. Gli unici assolti sono Antonietta De Simone (difesa dall’avvocato Claudio Gallina Montana) e Vincenzo Di Fede. Il giudice ha riconosciuto il risarcimento danni alle parti civili: Comune di Palermo, rappresentato dall’avvocato Ettore Barcellona, Centro Pio La Torre e Fondazione Falcone, assistiti dall’avvocato Francesco Cutraro, il Fai, Confcommercio avvocato Fabio Lanfranca, Solidaria, Sos Impresa, avvocati Fausto Amato e Maria Luisa Martorana.
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