A Reset, società partecipata del Comune di Palermo, nata dalle ceneri di Gesip’, mancano ben 3 milioni di euro per coprire le esigenze economiche per il 2016.
Insomma, i soldi non ci sono ed il Comune di Palermo, costretto a dover tagliare i costi e ridurre le spese, emana un bando di mobilità interaziendale tra le sue società per cercare di mettere in ordine i conti.
E’ il primo provvedimento del genere in Italia e coinvolge, oltre a Reset, Amap, Amat, Amg Energia, Rap, Sispi.
Tra le finalità del bando, destinato a tutti i lavoratori delle società partecipate e controllate direttamente o indirettamente dal Comune di Palermo con contratto a tempo indeterminato, “operare una riduzione complessiva del numero del personale presente nelle società partecipate, favorendo quindi il recupero occupazionale e reddituale dei lavoratori in condizioni contrattuali non a tempo pieno”, e l’esigenza di “contenimento dei costi del personale provvedendo a coprire eventuali vuoti di organico con procedure di mobilità interaziendale”.
Oltre al summenzionato bando, è stato divulgato un secondo avviso relativo all’esodo volontario. In pratica, 111 operai di Reset transiteranno in altre partecipate ed ai dipendenti delle municipalizzate che ne hanno i requisiti verrà data l’opportunità di lasciare il posto di lavoro a fronte di un incentivo all’esodo che la Uiltucs definisce “sostanzioso”.
I due avvisi verranno pubblicati a fine mese. Ancora la Uiltucs, per voce del segretario Marianna Flauto attende di “poter verificare il numero delle adesioni con obiettivo di garantire ai lavoratori Reset l’aumento della ore e il riproporzionamento delle ore rispetto al livello di inquadramento posseduto, obiettivi che la Uiltucs si prefigge da sempre per portare ad una organizzazione del lavoro che tenga conto delle previsioni contrattuali, azzerando le deroghe ancora oggi presenti”.
Le partecipate hanno presentato al Comune le proprie esigenze di organico sia attuali che di previsione.
I 111 posti che bisogna coprire sono così distribuiti: 10 in Amap, 60 in Amat, 30 alla Rap, 6 per la Sispi e 5 ad Amg Energia.
“Si tratta di un passaggio importante ma è solo un tassello che va inserito in un ragionamento molto più ampio – dice Mimma Calabrò segretario generale della Fisascat Cisl Sicilia -. Bisogna adesso affrontare il nodo fondi visto che per coprire l’intero anno mancano ancora 3 milioni di euro. bene, dunque, la mobilità ma non basta. Vigileremo affinché non cali l’attenzione sulla Reset e sui suoi lavoratori”
Commenta con Facebook