Ottantamila bottiglie di plastica consumate ogni anno, l’equivalente della superficie di 365 campi da calcio di bottiglie. Un campo al giorno per un anno. E’ la stima della plastica consumata a Palermo e del conseguente danno per l’ambiente dovuto al consumo di acqua in bottiglia. Un danno che si potrebbe evitare.
Il progetto H2Oh
Per questo Neu [nòi], l’associazione da sempre impegnata nella tutela dell’ambiente e nella promozione di uno stile di vita sostenibile, con la campagna di informazione e sensibilizzazione H2Oh! La verità sull’acqua pubblica a Palermo, chiama all’azione cittadini e istituzioni per promuovere un consumo idrico più consapevole in risposta alla crescente siccità, all’inquinamento e alla crisi climatica, proponendo il rilancio dell’uso dell’acqua pubblica come alternativa valida ed ecologica alle bottiglie di plastica.
La stima che riguarda le bottiglie
Una stima approssimativa calcola che a Palermo si buttano circa 220.000 bottiglie di plastica al giorno, cioè più di 80.000.000 l’anno, dunque. H2Oh! nasce dalla necessità di contrastare la disinformazione sull’acqua erogata in città, fornendo informazioni chiare, finalizzate a costruire nei cittadini la fiducia sui dati scientifici della qualità dell’acqua, abbattendo i pregiudizi e promuovendo una gestione più responsabile della risorsa idrica. Un’indagine recente effettuata da Legambiente dimostra che l’acqua di Palermo è tra le migliori acque d’Italia sia per quanto riguarda i PFAS (inquinanti esterni) sia per l’assenza di scorie industriali nei nostri terreni.
L’azione di neu [nòi], che utilizza il metodo scientifico per fare attivismo civico, grazie ad una campagna di comunicazione mirata e attraverso la diffusione dei dati delle analisi di laboratorio, chimiche e batteriologiche, evidenzierà i vantaggi ambientali, economici e salutistici derivanti dall’utilizzo dell’acqua cittadina.
Cosa prevede il progetto
Il progetto prevede una serie di attività tra cui la somministrazione, in cieco, nelle piazze di test comparativi anonimi, tra acqua pubblica e privata, la realizzazione di laboratori interattivi per illustrare i benefici dell’acqua di rubinetto e la distribuzione di materiale informativo. Ma sono previsti inoltre momenti di incontro/formazione on line, come “Chi ha paura del rubinetto” in collaborazione con Fondazione PuntoSud e IndieGestaAps; rappresentazioni teatrali, come la performance di Teatro dell’Oppresso “Talìa”, in collaborazione col Teatro Atlante e letture condivise al tramonto al Giardino Inglese, di recente restituito alla città, in collaborazione con NewBookClub. Tutti gli incontri saranno a tema divulgativo e coinvolgeranno la popolazione in maniera interattiva.
L’associazione, diventata ormai una realtà di riferimento in città, si pone l’obiettivo di raggiungere e sensibilizzare oltre 5000 persone. Ma si rivolge soprattutto alle istituzioni spingendole a farsi garanti, attraverso mezzi e competenze propri, al fine di suscitare e mantenere nel lungo periodo la fiducia nei cittadini di potere bere l’acqua pubblica in sicurezza. Nello specifico l’azienda AMAP ad impegnarsi ad aggiornare periodicamente e puntualmente i dati sull’acqua da loro erogata, che al momento sono fermi alla primavera del 2021 e l’ASP in quanto azienda del servizio sanitario come interlocutore di riferimento in tema di salute e ovviamente al sindaco che è il primo responsabile della salute dei suoi cittadini.
Il coinvolgimento delle scolaresche
Uno dei punti forti del progetto punta al coinvolgimento delle scolaresche della città, poiché è dalle agenzie educative che parte un serio e radicale cambiamento del comportamento. Entro la fine dell’anno scolastico il progetto verrà presentato alle scuole e all’inizio del nuovo anno saranno organizzati incontri in base alle richieste pervenute. Le scuole interessate sono infatti invitate a contattare l’associazione per concordare eventuali interventi mirati e personalizzati nelle classi o altre azioni di educazione e sensibilizzazione al tema trattato.
I risultati delle analisi e le proposte saranno presentati in occasione di un convegno al quale parteciperanno esperti del settore e Istituzioni e diffusi attraverso un report pubblico e un evento finale aperto alla cittadinanza.
H2Oh! rappresenta, oltre ad un’alternativa ecologica alle bottiglie di plastica, un passo concreto verso un futuro più sostenibile e si pone come modello di good practice replicabile in altre realtà, con l’obiettivo di diffondere in tutta Italia una cultura del consumo idrico più consapevole volto ad invertire la rotta.
Il bando co finanziato dall’Europa
Il progetto ha vinto un bando realizzato nell’ambito di NOPLANETB, un programma di contrasto ai cambiamenti climatici dell’associazione PuntoSud, co-finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma DEAR, e sostenuto da Fondazione Cariplo.
Neu nòi propone un approccio multidimensionale basato sui seguenti punti:
Educazione e informazione: Campagne di sensibilizzazione per sfatare i falsi miti e promuovere la fiducia nell’acqua del rubinetto.
Promozione di alternative sostenibili: Incentivare l’utilizzo di borracce e l’accesso all’acqua pubblica attraverso fontanelle e case dell’acqua.
Richiesta alle Istituzioni di installazione dei punti acqua nelle scuole, ospedali e uffici pubblici.
Sollecitare AMAP ad aggiornare periodicamente i dati sul sito istituzionale.
Gli eventi previsti
Si comincia venerdì 9 maggio ore 14:30, evento online gratuito: “Chi ha paura del rubinetto?” – Comunità di pratica sui progetti di promozione dell’acqua pubblica. Evento inserito all’interno del Festival dello sviluppo sostenibile.
Martedì 13 maggio ore 17:30, Piazza Magione: “Talìa” – Racconto del progetto e performance gratuita sul tema dell’acqua pubblica a cura del gruppo di Teatro dell’Oppresso condotta da Preziosa Salatino. Durante l’incontro saranno somministrati assaggi in cieco sul sapore dell’acqua.
Giovedì 12 giugno ore 18:30, Giardino Inglese: NewBookClub – Una serata all’insegna della lettura e della scrittura sulle tematiche dell’acqua pubblica.
Durante l’incontro saranno somministrati assaggi in cieco sul sapore dell’acqua.
A settembre: L’acqua pubblica è sicura? (Convegno di fine progetto) – Incontro con Michelangelo Pavia responsabile del progetto, Alessio Terenzi chimico e Angelo Ferrantelli nefrologo, modera Antonella Caradonna responsabile ufficio stampa del progetto. Saranno comunicati gli esiti delle analisi e i dati raccolti durante il progetto.
A Palermo acqua buona, ma cattiva reputazione
È una contraddizione che ci portiamo dietro da anni: un bene comune sicuro, controllato e accessibile, che però resta poco utilizzato e spesso guardato con sospetto.
Con il progetto H2Oh! vogliamo mettere in discussione un’abitudine radicata: quella di affidarsi all’acqua in bottiglia anche quando non ce n’è bisogno. È una scelta comoda, certo, ma costosa per l’ambiente, per le famiglie e per la collettività. Quello che proviamo a fare è aprire spazi di dubbio e di confronto, offrendo dati aggiornati e occasioni di esperienza diretta. Perché un cambiamento è possibile, se lo facciamo insieme.
Acqua e ambiente
Perché l’acqua può essere un tramite per parlare di ambiente, salute, sprechi, educazione, economia, rifiuti, fiducia pubblica. È un tema semplice, ma profondo. È quotidiano e invisibile, e proprio per questo può diventare uno specchio di come viviamo insieme.” Questo concetto si è perso ma magari una short quote la merita.
H2Oh! è un esperimento collettivo: mettiamo in relazione cittadini, scuole, artisti, tecnici, ricercatori. Non abbiamo una verità da insegnare, ma una domanda da rilanciare: cosa ci serve per fidarci dell’acqua pubblica?
Se la risposta include trasparenza, relazioni e ascolto, allora forse stiamo parlando anche di qualcosa che va ben oltre l’acqua.
L’acqua fornita dalla rete idrica comunale di Palermo è potabile e sicura, con standard chimici e microbiologici pienamente conformi alla normativa vigente, del tutto comparabili a quelli dell’acqua in bottiglia. Promuoverne il consumo ha anche importanti ricadute ambientali: si riduce l’uso di plastica, si limita l’emissione di CO₂ legata al trasporto. L’installazione di impianti di osmosi inversa, oltre a non essere necessaria nella maggior parte dei casi, comporta un significativo spreco idrico ed energetico. È importante invece garantire una regolare manutenzione delle cisterne condominiali, quando presenti, per preservare la qualità dell’acqua fino al punto d’uso
Le campagne di sensibilizzazione
Sulla scorta delle campagne di sensibilizzazione e di sollecito condotte da neu [nòi] sul tema dell’acqua potabile cittadina, nel novembre del 2023, la consigliera Giulia Argiroffi ha portato al Consiglio Comunale di Palermo, una proposta per installare delle fontanelle potabili in tutte le scuole comunali della città. La proposta, che è stata inserita nella maxi-variazione di bilancio, ha visto un impegno di spesa di 500.000€ da prelevare dall’Accordo Quadro per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole della parte nord e sud della città.
La realizzazione di queste fontanelle rappresenta per neu [nòi] e per l’intera città un importante traguardo sia per le ricadute immediate sulla riduzione della produzione di rifiuti di plastica, ma soprattutto per la funzione educativa che ne garantisce una ricaduta futura duratura.
L’orizzonte Europeo
A livello europeo la nuova proposta di direttiva sull’acqua potabile mira a rafforzare la fiducia nell’acqua del rubinetto e a ridurre il consumo di acqua in bottiglia, incentivando la trasparenza sui costi e la qualità dell’acqua erogata. Pur godendo di acqua pubblica di buona qualità, l’Italia è il primo paese consumatore di acqua confezionata in Europa e il secondo nel mondo. L’acqua del rubinetto italiana è soggetta a rigorosi controlli ed è conforme agli standard europei, ma spesso viene ingiustamente percepita come meno sicura rispetto a quella in bottiglia. Questa percezione è alimentata da falsi miti, come quello, smentito però dalla scienza, della correlazione tra acqua calcarea e calcoli renali. Una generale sfiducia, spinge il 43% degli italiani a bere esclusivamente acqua confezionata. L’enorme consumo di acqua in bottiglia, che in Italia equivale a 8 miliardi di bottiglie di plastica all’anno, ha un impatto ambientale devastante. Purtroppo solo un terzo delle bottiglie viene riciclato, mentre il resto finisce tra i rifiuti, inquinando mari e terre e alimentando il fenomeno inarrestabile delle isole di plastica. A questo si aggiunge anche un aspetto economico di non minore importanza. Il mercato dell’acqua in bottiglia genera un giro d’affari miliardario per le aziende, a fronte di introiti irrisori per le Regioni, che applicano bassi canoni di concessione, addirittura pochi centesimi per metro cubo, secondo l’indagine di Legambiente del 2018.






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