Acqua a giorni alterni in  alcuni quartieri di Palermo. Torna l’incubo della  crisi idrica in una città che ne ha sofferto ormai due decenni e più or sono ma che non ha dimenticati quei mesi ed anni difficili. stavolta succede non perché manchi l’acqua negli invasi ma per guasti e maltempo. Per assurdo piove tanto che manca l’acqua.

Nuovo stop all’erogazione dall’invaso del Poma

A seguito della elevata torbidità dell’acqua in uscita dalla diga regionale Poma, che ha superato i 2800 NTU (il valore massimo consentito per l’avvio agli impianti è 150 e il valore massimo per l’uso potabile è 4), i tecnici dell’AMAP hanno fermato stamattina l’impianto di potabilizzazione Jato a Partinico. Ciò comporterà una progressiva riduzione della pressione in tutti i comuni della fascia costiera Ovest e, se il problema non sarà superato entro le prossime 12/24 ore, anche per la zona nord della città di Palermo.

L’Amap ha avviato i necessari contatti con il Dipartimento regionale competente, per valutare l’avvio di operazioni di scarico dalla diga che possano ridurre la quantità di fango.

Il piano contro l’emergenza

Per fronteggiare il nuovo blocco dell’impianto di potabilizzazione di Partinico e la contemporanea interruzione da parte di Enel del prelievo dal lago di Piana degli Albanesi, l’AMAP ha predisposto un piano di emergenza che, secondo l’acquedotto, permetterà di garantire comunque a tutti i comuni della fascia costiera e a tutti i quartieri di Palermo una distribuzione idrica minima, ancorché con turnazione.

Da oggi acqua a giorni alterni

Il piano, già comunicato ai sindaci, all’ATI, al Prefetto e a tutte le autorità competenti, prevede che per due macro-aree ai limiti nord-ovest e sud-est della città, si provveda alla turnazione della distribuzione (due giorni si e due giorni no) a partire da domattina e fino a cessata emergenza, scongiurando così il rischio che tutta la ampia fascia che va dai quartieri pedemontani di Palermo fino a Carini resti del tutto priva di acqua.

“L’invaso Poma – ricorda l’Amministratore unico di Amap Alessandro Di Martino – rappresenta il punto di maggiore criticità del sistema di approvvigionamento idropotabile della città di Palermo e dei comuni della fascia costiera”.

Dalla diga Poma, attraverso l’acquedotto dello Jato, arrivano normalmente a Palermo circa 750, dei 3.500 litri al secondo necessari per il regolare approvvigionamento della città. Una vulnerabilità che, come scrivono i tecnici dell’AMAP, scaturisce dalle improvvise e repentine variazioni della torbidità delle acque prelevate. Un fenomeno che avviene sempre più di frequente a seguito di eventi meteorici eccezionali.

In passato, queste situazioni di torbidità hanno imposto il blocco dell’impianto anche per due settimane (nel dicembre del 2020) e vi si è potuto far fronte solo con una manovra di “sfangamento” disposta dal Dipartimento Regionale Acqua e Rifiuti con l’apertura delle paratie della diga.

Di Martino ricorda che “a questa criticità che si sta ripresentando in queste ore e che senza interventi risolutivi è destinata a riproporsi, si sta aggiungendo da qualche giorno l’ulteriore problema della chiusura del prelievo da Piana, con una ulteriore riduzione quindi di circa 250 litri al secondo.”

La turnazione dell’acqua da oggi

Giovedì 18 e venerdì 19 erogazione nelle aree di Capaci, Isola delle Femmine, Carini e nelle aree pedemontane di Palermo (Villagrazia, Boccadifalco, Rocca, Calatafimi alta, SS. Mediatrice, Molara, Borgonuovo, Cep)

Sabato 20 e domenica 21, erogazione nelle aree di Bagheria, Ficarazzi, Villabate e nei quartieri di Palermo (Galletti, Bandita, Favara).

Per tutte le utenze sensibili (ospedali, scuole, caserme, aeroporto), l’AMAP ha già preso contatto con i responsabili, per valutare lo stato delle riserve (che sono di solito stimate fra 3 e 4 giorni). In ogni caso sarà attivato ove necessario un servizio di autobotti (tranne per l’ospedale Cervello, alimentato da una rete dedicata non interessata dalle attuali criticità).

L’Amministratore di Amap sottolinea che “siamo di fronte ad una situazione eccezionale che però rischia però di ripresentarsi spesso, per l’evidente cambiamento dei tempi e della violenza delle precipitazioni. Per questo chiederemo alla Regione e a tutte le istituzioni che insistono nel nostro territorio di poter avviare un tavolo di confronto, che individui soluzioni strutturali di medio-lungo periodo, eventualmente anche sfruttando le opportunità offerte dalle fondi di finanziamento messe a disposizione dall’Europa in questi mesi.”

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