Un mercato dove a prezzi stracciati si può acquistare davvero di tutto, senza però sapere la provenienza di quanto porti a casa con pochi euro. A Palermo è risaputo: nel grande mercato che viene allestito tra corso Tukory e Ballarò, buona parte della merce venduta altro non è che rubata.

Ma il fiorente mercato della refurtiva si sposta sempre più prepotentemente e con risultati migliori dalla piazza reale a quella virtuale. Come confermano i dati della polizia postale, è in netta diffusione e ascesa sul web il mercato della merce rubata.

L’ imbroglio è dietro il clic. Un mese fa ad esempio, un commerciante palermitano che aveva subito il furto di alcune parti della sua auto di lusso si è imbattuto in quello che gli apparteneva proprio su internet. Si è allora rivolto ai poliziotti del commissariato Mondello e d’accordo con loro ha preparato la trappola. Ovvero, l’ incontro con il venditore. In via Gagini si sono presentati in due, che sono stati bloccati dalla polizia. Hanno provato a giustificarsi: “Abbiamo trovato quei pezzi a Ballarò e abbiamo pensato di fare un affare”. Per entrambi i giovani è però scattata una denuncia per ricettazione.

Insomma, bisogna stare attenti a ciò che si compra a prezzi stracciati. L’accusa di ricettazione non è certo una sciocchezza, per questo, secondo quanto consiglia l’Adiconsum, bisogna farsi rilasciare un’attestazione con nome e cognome del venditore. In caso di rifiuto di quest’ultimo, è chiaro che ci si trova di fronte ad un affare losco.
I pezzi che vanno per la maggiore sono gli accessori elettronici di auto e moto, come centraline e sensori.

Ma il rischio concreto, non è solo quello di comprare merce rubata. Ad alcuni è infatti accaduto di comprare merce inesistente, anche su un portale molto noto come Subito.it.
Bisognerebbe, per evitare di essere truffati, chiedere sempre la documentazione e poi pagare. Con la speranza che ti arrivi quanto acquistato.

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