Da qualche mese, partendo da Palermo, in tutta l’isola ha preso piede la campagna regionale Si Resti, Arrinesci nata per contrastare il fenomeno dell’emigrazione giovanile forzata dalla Sicilia. Fra le migliaia di lavoratori, studenti medi, precari, cittadinanza attiva, che compongono l’anima della campagna e la portano avanti in tutti i settori e territori, vi sono anche gli studenti universitari che, a Palermo, si sono mobilitati per l’apertura di un corso di laurea in Ingegneria Navale, ad oggi inesistente.

Il definanziamento progressivo degli atenei siciliani, riconosciuto come una fra le tante problematicità che caratterizzano la situazione socio-economica regionale, determina, infatti, degli scompensi e delle carenze anche sulla proposta dell’offerta formativa: chi vuole specializzarsi in determinati settori, chi vuole seguire i propri interessi e le proprie inflessioni che non trovano un corrispettivo nei corsi di laurea degli atenei siciliani, è costretto o a cambiare idea e indirizzo di studio, oppure a guardare al di là dello Stretto e ad iscriversi presso atenei fuori dal territorio siciliano.

Per questi studenti, dunque, frequentare il corso di laurea desiderato significa sradicarsi da casa propria e allontanarsi dai propri affetti, con l’aggravante di spese economiche non indifferenti che vanno ad appesantire le spalle delle famiglie.

Proprio a causa di questi deficit e i relativi disagi è montato il dissenso degli universitari palermitani e il loro strenuo impegno per porvi rimedio.

“Fra le tante mancanze è proprio paradossale che, se da una parte Palermo può contare su uno dei più grandi cantieri navali (con il bacino di carenaggio più grande del Mediterraneo) e sulla presenza dell’azienda Fincantieri, dall’altra l’Università degli studi di Palermo vede l’assenza proprio del corso di laurea in ingegneria navale, triennale e magistrale! Avere a Palermo questo corso di laurea attuerebbe la diretta correlazione fra formazione e lavoro. Aprire questo corso di laurea significa investire su di noi, sui giovani laureati siciliani e permettere le assunzioni di queste professionalità specializzate in aziende presenti sul nostro territorio. Per questo ci siamo mobilitati!” afferma Gianmarco Codraro di Si Resti, Arrinesci e studente di Ingegneria dell’Università di Palermo.

Gli studenti di Si Resti, Arrinesci , dunque, si sono attivati per una raccolta firme nella Cittadella universitaria per dimostrare quanto esteso sia l’interesse da parte della comunità studentesca verso l’apertura di questo corso di laurea.

Migliaia sono le firme ad oggi raccolte e che sono state portate all’attenzione del Magnifico Rettore Fabrizio Micari. Ne è nata una interlocuzione con il Rettore e il Direttore del dipartimento di Ingegneria, ancora in corso, che sta dando modo agli studenti di capire i passaggi necessari e propedeutici per attivare tutte le procedure necessarie per l’apertura del corso di laurea.

Parallelamente, si sta cercando di capire come fare per inserire determinate materie in corsi di laurea già esistenti che permetterebbe l’attivazione di curricula. La battaglia degli studenti non si ferma e li vede passo dopo passo sempre più vicini alla meta: l’apertura del corso di laurea in ingegneria navale nel prossimo anno accademico.

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